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Social: come ottenere la spunta blu

Di
Lucia Ingrosso
10 Gennaio 2020

Aziende, media, personaggi pubblici: a certificarli una spunta blu sui social. Utile, ma non facile. Ecco perché chiederla.

Come faccio a sapere che il profilo di Bill Gates su Twitter è proprio quello del fondatore di Microsoft? Chi mi dice che la Ferrero che trovo su Facebook sia proprio l’azienda che produce la Nutella? E ancora, su Instagram come distinguere la vera Chiara Ferragni in mezzo a tanti fake? La risposta è sempre quella: un badge di verifica. Questo segno grafico, che possiamo chiamare in breve “spunta blu”, identifica tutti i profili che, sui vari social, hanno passato un processo di validazione. Cioè sono veri, controllati, certificati. Le spunte blu sono previste per brand, media, organizzazioni e personaggi pubblici, con una certa notorietà. Servono per dare credibilità e attendibilità, far comparire in alto nelle ricerche effettuate ed evitare che qualcun altro crei un profilo con lo stesso nome.

Il badge di verifica può essere concesso in autonomia dallo staff dei social. Infatti, nel momento in cui vengono aperti una pagina o un account di un personaggio famoso o di un’azienda importante, viene avviata una procedura di verifica per capire chi c’è dietro. Se l’indagine ha esito positivo, viene assegnato il bollino blu. È anche possibile che sia il personaggio o l’azienda a chiedere l’avvio di questa procedura. Attenzione, però, l’esito non è garantito. Senza contare che alcuni social in alcuni periodi ne sospendono il rilascio.

Ci sono altri modi per garantire l’autenticità di un profilo sui social. Uno è quello di indicarlo sul tuo sito web o su profili (accreditati) di altri social. È invece assolutamente sconsigliato seguire la strada dell’acquisto delle spunte blu. Ci sono aziende che pubblicizzano la possibilità di avere spunte blu a fronte di un pagamento, ma spesso si tratta di pratiche scorrette, se non proprio di truffe. E i centri assistenza dei social hanno le antenne drizzate e sono pronti a cancellare i bollini blu (pagati profumatamente) ai primi segnali sospetti.

Facebook

Sei un personaggio con una certa popolarità, hai un’azienda o un brand noto? Se Facebook non ti ha ancora messo il badge di verifica, puoi farne richiesta. Sono necessari alcuni requisiti, abbastanza basilari: immagine di copertina, immagine di profilo, un nome che rispetti le linee guida di Facebook e (per le pagine) il pulsante “segui” attivo. Poi bisogna compilare un modulo, disponibile online, a cui vanno allegati vari documenti. Per il profilo privato, basta quello d’identità. Per una pagina aziendale, servono vari documenti fra cui bolletta telefonica (o altra utenza) e certificato istitutivo. Poi bisogna indicare il motivo per cui il proprio account dovrebbe essere verificato. Risposta in alcuni giorni. INFO: www.facebook.com/help/1288173394636262

Le aziende meno note possono puntare a ottenere il badge grigio, che significa che la pagina (dell’azienda o dell’organizzazione) è comunque autentica e controllata. Requisiti: una pagina, immagine di profilo e copertina, post. Poi basta cliccare su “impostazioni”, “generali”, “verifica della pagina”, “verifi ca questa pagina”. A questo punto, ci sono due possibilità: dare un numero di telefono (ufficiale) e ricevere così un codice di conferma, oppure inviare alcuni documenti. A quel punto, la palla passa allo staff, che in pochi giorni dà una risposta. INFO: www.facebook.com/help/100168986860974

Instagram

In principio, il social delle foto accreditava i profili più “noti” di sua iniziativa. Dall’anno scorso, invece, anche gli utenti stessi possono chiedere l’avvio dell’iter di autenticazione. Come fare? Si entra nell’applicazione, si accede all’account, si clicca in alto a destra (dove ci sono le tre linee orizzontali), da lì si seleziona “impostazioni” (in basso), poi “account”, infine “richiedi verifica”. A quel punto basta inserire il nome, un eventuale pseudonimo, una categoria news/media, fashion, influencer, entertainment, music, sport, business…) e aggiungere l’immagine di  un documento (in cui siano visibili foto e data di nascita) e il gioco è fatto! Poi sta a Instagram concedere (o meno) l’agognato badge.

WhatsApp

Chi usa WhatsApp Business per promuovere la propria attività, trova tutte le indicazioni per farlo nell’articolo da pagina 66. In questo caso, non si parla di spunta blu (che come sappiamo contrassegna i messaggi una volta letti), ma di badge verde, che caratterizza gli account business ufficiali. La sua presenza indica che WhatsApp ha verificato l’ufficialità dell’account. La brutta notizia è che solo alcune aziende possono averlo e nessuno può farne richiesta o pagare per averlo. Ad avere il badge verde con la spunta bianca sono soprattutto le aziende più note. Le altre avranno un badge grigio (sempre con la spunta bianca), dopo che il social ha verificato che il numero di telefono coincide con quello dell’attività. Quando invece l’azienda commerciale non è stata ancora controllata, viene contrassegnata con un badge grigio con dentro un punto interrogativo.

Twitter

Sul social dell’uccellino, la procedura per richiedere il badge di certificazione è al momento sospesa. È lo staff del social stesso che decide in modo autonomo chi certificare e chi no. L’unico modo per accreditare il proprio account (e distinguerlo da eventuali imitatori od omonimi) è sempre quello di indicarlo sul proprio sito o blog, in modo da segnalare ai propri lettori o fan qual è il profilo giusto da seguire. INFO: https://help.twitter.com/it/managing-your-account/about-twitter-verified-accounts

Tratto da Millionaire di ottobre 2019

 

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