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Il nuovo Meta Verified: fuffa bollino senza assistenza?

Di
Germano Milite
1 Settembre 2023

Oramai è sulla bocca di tutti: il famoso badge blu che un tempo veniva concesso gratuitamente a personaggi di enorme levatura morale e credibilità come Mirko Scarcella, oggi puoi comprarlo pagando un abbonamento mensile a Meta (sia per Facebook che per Instagram).

Prima pagavi i giornali per farti scrivere marchette (rigorosamente con il tuo nome e cognome nel titolo ed in numero di almeno 4-5, come le vecchie direttive esigevano) posizionate poi su Google, oggi sganci i quattrini direttamente alla società di Palo Alto, invii un tuo documento d’identità, ti fai verificare e boom: vedi quel badge giganteggiare vicino al tuo nome e cognome.

Potere del marketing dell’aria fritta a noi: di fatto oggi paghi una verifica d’identità che, come nel caso di chi vi scrive, avevi per altro già fatto caricando il tuo documento d’identità anni prima. E quindi? Una fuffata clamorosa? Macché: non sentitevi subito raggirati, cari nuovi abbonati a Meta. Ci sono “tantissimi” altri servizi di enorme valore abbinati al bollino blu. Il principale e più utile, quello che ha spinto lo scrivente ad abbonarsi subito su “faccialibro”, è il fantomatico servizio di assistenza dedicata, che vi aiuterà a risolvere i problemi più comuni ed offrirà finalmente supporto a chi usa la piattaforma non solo per condividere buongiornissimi e pensieri sgrammaticati.

Una rivoluzione che il metaverso spostate, visto che da sempre Facebook aveva offerto assistenza zero agli utenti, concentrandosi esclusivamente sui profili business (aka quelli che già pagavano per promuoversi sulla piattaforma).

Per un costo variabile tra i 14 ed i 17 euro al mese, quindi, potrete ottenere il badge ed i seguenti servizi:

– protezione: monitoraggio proattivo dell’account per impedire il furto d’identità (obbligo di autenticazione a due fattori)

– supporto: aiuto online da persone reali per risolvere tutti i tipi di problemi collegati al proprio account verificato

– funzioni esclusive: adesivi su Storie e Reels, 100 stelle al mese su Facebook per mostrare il proprio supporto ad altri creator

In particolare i primi due, almeno ai professionisti che utilizzando le piattaforme di Meta per lavoro, sembrano allettanti. Ma, nei fatti, funzionano? I servizi promessi vengono sul serio erogati? Dalle prime indagini e testimonianze, almeno per la parte di supporto, sembrerebbe proprio di no.

La storia che stiamo per raccontarvi, infatti, ha dell’incredibile (oltre che dell’inaccettabile) e coinvolge una professionista che, su Facebook, aveva in gestione una pagina fan da 100.000 follower ed un gruppo da 11.000 iscritti. Rispettivamente “I Pirati Grafici” e “Il Covo dei Pirati Grafici”.

Dopo aver subito il furto del proprio profilo personale, Patrizia Anna Coccia, si è vista infatti derubata anche dei suoi due asset principali sul social in blu.

Il 9 luglio mi accorgo che qualcuno stava cercando di entrare nel mio profilo, con l’arrivo di diverse mail che mi informavano del cambio password”, ci racconta.  Da quel momento inizia l’incubo, con la pagina dei Pirati Grafici ed il gruppo messi nelle mani di altri admin.

Così, Coccia, dopo giorni di tentativi, riesce in autonomia a recuperare almeno il suo profilo personale e… decide di acquistare il Meta Verified, confidando nel fatto che finalmente riceverà supporto per recuperare anche pagina fan e gruppo. L’esperienza con l’assistenza, che per altro risponde sempre e solo in inglese, è però tutt’altro che utile: “Contatto l’assistenza una prima volta e mi rispondono dopo circa 24 ore. Per altro non esiste alcuna chat in tempo reale, che risulta sempre indisponibile. L’unica alternativa è inviare una mai (in inglese) ed attendere”.

La cosa che lascia più sgomenti sono però le risposte. Nonostante i fatti fossero stati espressi in maniera inequivocabile, il primo suggerimento in sintesi è: “Se non riesci ad accedere più ai tuoi gruppi ed alle tue pagine, fatti inserire da chi le amministra già”.

Avvilita, Coccia replica che (ovviamente) non può chiedere di farsi aggiungere, perché pagina e gruppo sono stati appunto rubati. A quel punto arriva (sempre dopo un giorno) un’altra risposta, che la povera derubata sintetizza così: “Il primo link mi ha solo fatto reimpostare la password del mio profilo. Non è servito a niente. Il secondo link mi ha proposto alcune procedure che avevo già fatto senza riscontro, quindi niente di utile anche qui. Poi, alla fine, mi dicono come segnalare la pagina, peccato che anche questo io l’abbia già fatto in precedenza, insieme a tanti miei contatti, che hanno indicato me come reale proprietaria nella segnalazione”. Ma la totale inutilità del presunto supporto non è finita qui, visto che “la pagina è sparita in Italia e la vedono solo una mia amica da Philadelphia e un altro contatto, credo, da Londra. Io non posso quindi neppure più segnalarla perché In Italia non è più visibile”.

Insomma, almeno al momento, a conti fatti, potremmo dire che di “verificata” in Meta Verified c’è prima di tutto la totale inconsistenza del supporto dedicato.

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