L’edicola sociale di don Gino Rigoldi cede il posto ai tavolini di Starbucks. Ma in cambio la multinazionale assumerà 20 giovani in difficoltà.
Starbucks, la multinazionale delle caffetterie, trova un accordo con la piccola edicola sociale di piazza Cordusio, a Milano. Il colosso americano aprirà il primo punto vendita italiano nel prossimo autunno. Oltre ai 2400 mq dell’ex Palazzo delle Poste, i manager cercano di espandersi con un dehors sulla piazza, dietro approvazione della sovrintendenza. Ma l’area è in parte occupata dall’edicola sociale di don Gino Rigoldi. Dal 2015 l’edicola rientra nel programma di inserimento di Comunità Nuova Cooperativa Sociale. Dà lavoro a giovani in difficoltà. Raccoglie piccole offerte libere e supporta iniziative solidali. Non vende gratta e vinci o biglietti della lotteria, per non indurre al gioco d’azzardo. Si chiama Social Press Point – L’Edicola dei sogni.
Come riportato dal Corriere, anziché iniziare una battaglia legale tra Davide e Golia, don Gino è riuscito a incontrare i vertici di Starbucks e a trovare un accordo. Accetterà lo “sfratto” a patto che l’azienda assuma 20 giovani della comunità tra i suoi 150 dipendenti. «I manager, compreso di avere a che fare con un collega, hanno accettato senza fiatare» scrive Massimo Gramellini sul Corriere, elogiando il “metodo don Gino”. E l’edicola dei sogni non chiuderà. Come ha assicurato il sindaco Sala, il Comune troverà una nuova collocazione in un altro punto della città.