Tokyo sperimenta la settimana lavorativa di 4 giorni per favorire le nascite

Di
Redazione Millionaire.it
13 Dicembre 2024

Il governo metropolitano di Tokyo permetterà ai propri dipendenti di lavorare quattro giorni a settimana, con un esperimento radicale per contrastare il calo demografico che sta affliggendo il Giappone, in particolare Tokyo, la città più popolosa del mondo.

Il programma, che sarà avviato nell’aprile del 2025, si inserisce in un movimento globale che spinge per un migliore equilibrio tra vita privata e lavorativa attraverso il modello “quattro giorni di lavoro, tre di riposo”. L’iniziativa consentirà ai dipendenti di scegliere un giorno libero a settimana, offrendo così maggiore flessibilità e più tempo per la famiglia. Questa misura interesserà migliaia di impiegati del governo cittadino.

L’obiettivo è rendere meno gravoso crescere figli. Tra il 2012 e il 2022, il numero di nascite a Tokyo è diminuito di oltre il 15%. Durante l’ultima riunione dell’assemblea cittadina, la governatrice Yuriko Koike ha dichiarato: “Continueremo a rivedere il nostro stile di lavoro in modo flessibile, affinché nessuno debba sacrificare la propria carriera per eventi della vita come la nascita di un figlio o l’assistenza ai bambini”. La governatrice ha inoltre sottolineato che l’emancipazione femminile rappresenta una sfida storica per il Giappone, un settore in cui il paese è rimasto indietro rispetto al resto del mondo.

L’esperimento della settimana lavorativa di 4 giorni segue progetti simili avviati in altre prefetture e comuni giapponesi. L’entusiasmo di Koike è rafforzato dalla collaborazione con 4 Day Week Global, un’organizzazione no-profit britannica che promuove i benefici di una settimana lavorativa ridotta. L’organizzazione ha condotto test in 20 paesi, dimostrando che la produttività aumenta, il turnover dei dipendenti diminuisce e i giorni di malattia si dimezzano.

Charlotte Lockhart, fondatrice dell’organizzazione, ha descritto l’iniziativa di Tokyo come “straordinaria, in un paese noto per la sua rigidità sul lavoro e che ha persino un termine, karoshi, per indicare la morte da superlavoro“. Ha aggiunto che i risultati delle sperimentazioni in tutto il mondo sono “coerentemente positivi”, indipendentemente dal contesto culturale o politico. A dire il vero i risultati sono ancora molto fragili, per stessa ammissione di altri studi e promotori, ma da considerare.

Il Giappone affronta una crisi demografica sempre più grave. Nel 2024, il numero di nascite nel paese dovrebbe scendere sotto le 700.000 per la prima volta da quando sono iniziate le registrazioni nel 1899. Questo rappresenta un allarme per il primo ministro Shigeru Ishiba, che ha definito la situazione una “emergenza silenziosa” che mette a rischio le fondamenta stesse della nazione. Il calo demografico sta già avendo conseguenze sull’economia, con una carenza di manodopera e il più alto tasso di anziani al mondo.

Tra le iniziative per contrastare questa tendenza, il governo metropolitano di Tokyo aveva anche lanciato una app di incontri ufficiale (ne avevamo parlato alcuni mesi fa in questo articolo), pensata per facilitare la formazione di relazioni stabili. L’app richiede agli utenti di dichiarare l’intento di matrimonio, scoraggiando relazioni a breve termine. Secondo Koike, il basso tasso di matrimoni è uno dei principali ostacoli all’aumento delle nascite.

Con la settimana lavorativa ridotta, Tokyo spera di creare un ambiente più favorevole per le famiglie, nella speranza che il tempo libero extra possa contribuire ad invertire la rotta demografica. Ovvero fare figli e poi avere tempo per seguirli.

 

 

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