Danila De Stefano, 29 anni, napoletana, nel 2019 ha creato una startup che permette agli utenti di trovare uno psicologo online (tra più di 1000 professionisti). Si chiama Unobravo. È lei ad aggiudicarsi il concorso per imprenditrici lanciato lo scorso luglio da Chiara Ferragni e Pantene, con LVenture Group. Scelta tra più di 1600 startup candidate, e 10 finaliste, ieri ha ricevuto il premio da 75mila euro.
«Sono felice e grata per questo importante riconoscimento, che ci dà ancora più slancio per continuare a lavorare e perseguire la nostra visione di abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e rendere la psicologia più accessibile e vicina alle persone» ha commentato Danila. «Ritiro il premio anche a nome di tutte le donne di Unobravo che costituiscono il 68% del nostro core team e il 93% dei nostri psicologi».
L’iniziativa “Forti Insieme” ha registrato un’alta partecipazione, un segnale importante per l’imprenditoria femminile, considerando che requisito per candidarsi era che almeno il 50% del team fosse composto da donne o la startup avesse una Ceo donna.
«Spero che questa iniziativa possa essere presa d’esempio dalle donne di tutte le generazioni per inseguire i propri sogni» ha detto ieri Chiara Ferragni.
Danila, laurea in Psicologia a Roma, ha avuto l’idea di Unobravo già nel 2016. «Mi trovavo nel Regno Unito per la mia prima esperienza di lavoro, in una clinica psichiatrica» ci ha raccontato tempo fa in un’intervista. «Dopo qualche mese ho sentito io stessa il bisogno di rivolgermi a uno psicologo. Ma i costi erano molto elevati e le liste d’attesa infinite. Mi sono chiesta: come fanno tutti gli italiani espatriati?». Così nel 2019 ha creato Unobravo.
Sul sito, gli utenti compilano un questionario con i propri dati personali e, grazie a un algoritmo, possono trovare lo psicologo più adatto alle proprie necessità e iniziare una terapia. La startup offre diversi servizi, inclusa la psicoterapia di coppia o i focus group dedicati alle aziende.
A due anni dalla nascita, oggi conta 1000 psicologi al lavoro, 14mila pazienti e oltre 150mila sedute effettuate. È già a break-even, e prevede di espandersi su altri mercati.
All’inizio Danila ha fatto tutto da sola e senza capitale. «Ho messo insieme 9 psicologi (di cui 4-5 erano miei ex compagni di università molto validi), ho creato il sito e sempre da autodidatta ho imparato qualche base di marketing digitale. I miei primi pazienti sono stati proprio gli espatriati. A quei tempi non lo sapevo, ma nel linguaggio delle startup stavo “validando il modello di business”».
Poi, a febbraio 2020, ha iniziato un percorso di accelerazione con Social Fare, un centro per l’innovazione destinato alle startup a impatto sociale. Quattro mesi di formazione e un seed da 150mila euro.
«Tra i vantaggi di fare terapia online? La maggiore accessibilità al servizio e quello che io chiamo “effetto schermo”, che permette al paziente di esser più libero, lasciarsi andare di più». Info: www.unobravo.com