Vuoi innovare la tua azienda? Parti dalla comunicazione

Di
Silvia Messa
6 Dicembre 2012

Jeffrey Phillips, blogger molto seguito sul campo dell’innovazione e del marketing, lo spiega con un esempio tratto dall’antico testamento: la storia della torre di Babele.

Nella loro arroganza, gli abitanti della città biblica decisero di costruire una torre che raggiungesse il paradiso. Dio, per fermarli, comandò che parlassero in differenti linguaggi: ne derivò il caos.

L’innovazione può somigliare molto alla torre di Babele, se i leader dell’azienda non si accordano nel fornire una definizione esatta di innovazione e un linguaggio comune sull’argomento, comunicandone l’importanza in maniera coerente e ampia.

Il rischio, se non si mettono in chiaro questi punti, è d’incorrere in uno qualsiasi di questi eventi (pseudo) innovativi:

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  • Alcune vecchie idee vengono ripescate dal calderone delle brillanti intuizioni accantonate e spacciate per innovative;
  • Ogni minimo cambiamento apportato a un prodotto o servizio esistente è bollato come innovazione;
  • Un’idea completamente irrazionale e dirompente è giustificata sulla base del fatto che è innovativa;
  • Ben presto, qualsiasi scempiaggine sarà innovativa e allo stesso tempo non lo sarà nessuna.

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Ogni cosa è basata su linguaggio e comunicazione

Gli scienziati sostengono che gli esseri umani si siano evoluti molto più rapidamente una volta che hanno cominciato a usare la comunicazione complessa e l’apprendimento è stato accelerato dalla codificazione precisa del linguaggio.

Perché dobbiamo, nei nostri affari, costantemente re-imparare ciò che è palese in tutti gli altri campi della nostra vita? Quando eravamo bambini ci hanno insegnato le definizioni delle parole.  Come studenti alle superiori e all’università, poi, abbiamo imparato a capire e analizzare la grande letteratura: tutto questo per imparare a comunicare.

Eppure, la comunicazione tra dipendenti, collaboratori e vertici aziendali è spesso terribile e il culmine di questo problema si verifica quando si mischiano i messaggi di routine all’inusuale pratica dell’innovazione, che ha i propri linguaggi e definizioni.

Aggiungiamo al quadro, poi, il problema che la parola innovazione nasconde, in realtà, una Babele di significati diversissimi e coinvolge diversi settori dell’esperienza lavorativa e imprenditoriale: metodi, attività, strumenti, prodotti, modelli di business, etc.

In ogni azienda, si sa, l’obiettivo primario è la riduzione dei rischi legati all’incertezza: perché, allora, non implementare una buona comunicazione che porterà ad aumentare l’innovazione, diminuendo al contempo rischi e incertezze di incomprensione?

Come definire l’indefinibile?

Prendiamo una definizione, più o meno standard non importa, di innovazione:

L’uso o l’applicazione della creatività per generare un nuovo prodotto che abbia valore per il cliente

Traiamo subito tre considerazioni su questa definizione:

1. Il focus è sulla creazione di nuovi prodotti/servizi;

2. L’obiettivo è di creare valore per i clienti;

3. Non si fa alcun riferimento ai processi di produzione interni all’azienda.

Creare una definizione, vuol dire creare uno scopo e dei limiti. Per realizzare una definizione di innovazione che funzioni – per te e la tua attività – devi concentrarti sui tuoi obiettivi. Puoi cominciare con una lista di domande:

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  • Vuoi realizzare ex novo un prodotto innovativo?
  • Vuoi migliorare un aspetto particolare del tuo prodotto/servizio?
  • Vuoi realizzare una campagna di marketing innovativa?
  • Vuoi migliorare la produzione dei tuoi prodotti?
  • Vuoi migliorare la distribuzione dei tuoi prodotti?
  • Vuoi che il tuo servizio clienti sia più efficace?
  • Vuoi che gli spazi per i tuoi lavoratori migliorino la loro produttività?
  • Vuoi irrompere in un nuovo mercato sbaragliando la concorrenza con un prodotto assolutamente innovativo?

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Come vedi, innovazione può voler dire moltissime cose diverse a seconda dei tuoi obiettivi. Delimitare il campo ti aiuterà a capire come stilare una definizione che vada bene per te e per la tua azienda.

Comunicare

Finché non sarai in prima linea, impegnato attivamente sul fronte della comunicazione e nel ricevere feedback dai tuoi dipendenti, l’innovazione resterà sempre lettera morta: il potere dell’abitudine è devastante.

Vediamo alcuni consigli su come comunicare al meglio in azienda.

Messaggi chiari e diretti

Secondo una ricerca della Society for Human Resource Management, le persone comprendono, di un discorso, solo tra i 3 e i 5 punti fondamentali. Non pensare di realizzare un piano troppo elaborato per comunicare la tua mission: mantieniti semplice e diretto.

Fai una lista dei punti principali e mostrala all’inizio del discorso, soprattutto quando comunichi via mail.

Se il discorso è necessariamente molto lungo, cerca di intervallarlo con battute, fatti reali o curiosità, per tenere viva l’attenzione.

Qualunque forma di comunicazione tu scelga, pianifica bene ciò che dovrai dire.

Meeting

Per comunicare le tue intenzioni innovative, potrebbe essere necessario realizzare un meeting aziendale.

Il meeting periodico dovrebbe durare circa un’ora e includere una sessione per le domande aperte.

Potrebbe essere utile anche fare un piccolo briefing ogni mattina, non più lungo di 10-15 minuti, per discutere degli obiettivi a breve termine e il piano operativo della giornata.

Incontri faccia a faccia

Le chiacchierate informali con le persone più vicine a te, tenute, se possibile, un paio di volte alla settimana, possono essere un’ottima occasione per capire i progressi che hanno raggiunto e identificare i possibili problemi, prima che esplodano definitivamente. Un incontro a due può anche fornirti l’occasione per motivarli al meglio e tenerli focalizzati sull’obiettivo.

Assicurati che il messaggio passi

Se il tuo messaggio ha bisogno di essere ribadito, subito dopo l’incontro, invia una nota per ricapitolare tutto ciò che è stato detto.

In questa fase è molto importante creare una sensazione di fiducia all’interno del gruppo di lavoro: non imbastire un processo per ogni errore commesso (almeno non per quelli meno gravi). Se lo fai, rischi di inibire la comunicazione e i tuoi collaboratori si terranno sulla difensiva. Come conseguenza, otterrai il congelamento di qualsiasi tipo di creatività e bloccherai sul nascere ogni richiesta di ulteriori informazioni sugli obiettivi aziendali.

La strada giusta è di far ammettere ai tuoi dipendenti i loro errori e imparare da essi.

Infine, dopo ogni comunicazione, assicurati che ti rispondano: con una mail, con messaggi anonimi, di persona, non importa. L’importante è che dimostrino di aver colto il messaggio.

 

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E tu come comunichi con i tuoi collaboratori? Hai qualche consiglio da condividere?

Gennaro Sannino

(Autore immagine:  f_shields)

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