La piattaforma di delivery creata dall’ex investment banker Will Shu a Londra nel 2013 annuncia un nuovo round (serie H) per un valore di oltre 180 milioni di dollari da parte di investitori esistenti. Durable Capital Partners e Fidelity Management & Research Company hanno guidato l’operazione, che porta la valutazione di Deliveroo a più di 7 miliardi di dollari. E «arriva prima di una possibile IPO» spiega l’azienda, lasciando pensare a una quotazione sempre più vicina, forse in primavera.
A spingere i vecchi azionisti a investire ancora (e tanto) nell’azienda è senza dubbio la grande crescita del food delivery, accelerata nel 2020 da pandemia e lockdown. Negli ultimi 5 anni Deliveroo è passata da 50 a oltre 800 città. Oggi è attiva in 12 Paesi, con 140mila ristoranti serviti, 110mila rider che effettuano le consegne, 2000 dipendenti. In Italia effettua consegne a domicilio in più di 240 Comuni.
«Questo investimento ci aiuterà a continuare a innovare, sviluppando nuovi strumenti tecnologici per sostenere i ristoranti, per fornire più opportunità di lavoro ai rider e per ampliare la scelta per i clienti, portando loro il cibo che amano da più ristoranti che mai» ha commentato Shu, 41, fondatore e Ceo di Deliveroo.
I nuovi fondi saranno utilizzati quindi per un’espansione ulteriore dei servizi offerti. Come Editions, per le cucine che effettuano solo delivery (le cosiddette dark kitchen), gli abbonamenti Plus o il servizio di consegna dai supermercati. L’azienda assicura anche «nuove iniziative per sostenere i rider». Un tema, quello delle condizioni di lavoro dei fattorini, che è stato spesso oggetto di critiche. E non solo. Poche settimane fa una sentenza del Tribunale di Bologna ha definito «discriminatorio» l’algoritmo (che Deliveroo ha utilizzato fino allo scorso novembre) per valutare i rider, che penalizzava chi si assentava anche per sciopero o per malattia.
Da investment banker a imprenditore
Quando ha avuto l’idea di una piattaforma di food delivery, Will Shu, americano, lavorava come investment banker a Londra. «Trascorrevo tantissimo tempo in ufficio e ordinavo il cibo, ma la qualità era molto bassa. I ristoranti che amavo di più non avevano alcun interesse a organizzare un loro servizio di consegna» ha raccontato. Così, insieme all’amico Greg Orlowski, ha creato Deliveroo. È stato il primo rider della società, essendosi occupato per mesi delle consegne. Nel 2018 ha investito 10 milioni di sterline per rendere azionisti tutti i dipendenti: «Perché il successo di Deliveroo non è solo il mio successo, è il nostro» ha detto in quell’occasione.