Era il 6 ottobre del 2010 quando Kevin Systrom, 26enne laureato a Stanford, e l’amico Mike Krieger, 24 anni, lanciarono Instagram. 15 mesi dopo, l’app fu acquisita da Facebook per un miliardo di dollari. I due co-founder sono rimasti in azienda fino al 2018. Oggi Instagram ha oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo.
L’impresa di due ex studenti di Stanford
Dopo la laurea in Management Science & Engineering, Systrom lavora per Google (si occupa del marketing di Gmail). Passa a NextStop, un sito di viaggi dove impara a programmare. Con Krieger crea Burbn, un’app di localizzazione simile a Foursquare. «Abbiamo lavorato a quello per sei mesi, ma non concludevamo nulla. Poi ci siamo accorti che la gente apprezzava molto la funzione con cui postare le foto. E abbiamo subito cambiato il focus» ha raccontato. Così arriva Instagram. Il primo ufficio è un desk in affitto da 400 euro al mese. Ma il successo è immediato: 100mila download nella prima settimana, 7 milioni di utenti dopo 10 mesi, 10 milioni dopo un anno. Un boom che spinge Mark Zuckerberg a un’acquisizione rapida.
L’arrivo di Facebook
Aprile 2012. All’annuncio dell’operazione, Systrom commenta: «Lavoreremo con Facebook per sviluppare Instagram e costruire il network. Continuerete ad avere le stesse funzioni che rendono l’app così divertente e unica». A maggio i download arrivano a 50 milioni, con un tasso di crescita di 5 milioni a settimana.
All’inizio il social ruota solo attorno a foto, post, filtri. Nel 2013 si dà agli utenti la possibilità di condividere anche video brevi, da 3 a 15 secondi. Poi arrivano le funzioni di messaggistica, la possibilità di condividere più immagini in un solo post e, nel 2016, le “storie”, una sequenza temporanea di foto e video che scompaiono dopo 24 ore.
Nel 2019 si contano oltre 500 milioni di storie caricate ogni giorno dagli utenti. Nel 2018 è la volta della IGTV, la tv di Instagram, che permette di postare video che durano fino a 10 minuti o a 60 per i profili verificati. Ma il 2018 è anche l’anno in cui i due co-founder lasciano la loro azienda e dicono addio a Facebook.
Systrom e Krieger lasciano Instagram
«Negli ultimi sei anni siamo cresciuti da 13 dipendenti a più di mille, con uffici in tutto il mondo. Il tutto mentre costruivamo prodotti utilizzati e amati da una comunità di oltre un miliardo di persone. Ora siamo pronti per un nuovo capitolo» scrive Systrom (allora Ceo di Instagram) in una nota. I creatori di Instagram si sarebbero scontrati con i vertici di Facebook per mancanza di autonomia rispetto alla casa madre e per una diversa visione sui piani di crescita dell’app (per esempio, l’infrastruttura unica per le tre app di Menlo Park). Alla guida del social subrenta Adam Mosseri.
Professione influecer
Instagram è anche il regno degli influencer. Con l’app prende forma una nuova professione, per quanto discussa. Sempre più brand, soprattutto nel settore moda e beauty, ricorrono ai profili più seguiti per promuovere i loro prodotti. La spesa globale per le campagne di influencer marketing passerà dai 500 milioni di dollari del 2015 a una cifra di almeno 10 miliardi entro il 2020 (dati Linqia). Il più pagato sul social è il wrestler Dwayne Johnson: un suo post può arrivare a valere fino a 1 milione di dollari. In Italia invece primeggia Chiara Ferragni, al 65esimo posto nella Instagram Rich List 2020 (circa 59mila dollari per post).
La sfida a TikTok
Crescite record e una diffusione globale, ma non è stato tutto facile. La piattaforma ha dovuto affrontare molte critiche, per episodi di cyberbullismo, hate speech, fake news, razzismo. Facebook ha messo in campo un team dedicato e sistemi di intelligenza artificiale per scovare il peggio del web, anche se resta difficile debellare certi fenomeni. In più, sul fronte business, c’è il problema della concorrenza. Arginata Snapchat con il lancio delle Stories, ora è la volta di TikTok, il nuovo social del momento, soprattutto tra i giovanissimi. L’ultima novità lanciata da Instagram sfida proprio il colosso cinese. Si chiama Reels e permette di creare video di 15 secondi con musica ed effetti. Stavolta però la competizione, tra boom di download, cambi di poltrone (Systrom potrebbe diventare il prossimo Ceo di TikTok, secondo il NYT) e divieti dall’alto, sembra più intricata.