Roboze è la startup pugliese, con sedi in Italia e Stati Uniti che realizza stampanti 3D per grandi produttori industriali, come General Electric USA, Airbus, Bosch, Honeywell, Dallara Automobili, Iveco. Avviata nel 2013 da Alessio Lorusso, 28 anni, oggi la startup ha chiuso il suo primo round, ottenendo un investimento da 3 milioni di euro.
È la prima azienda in cui investe il Fondo RIF, dedicato alla ricerca e all’innovazione nelle regioni del Sud. Il progetto è stato valutato e approvato da Equiter, che gestisce il fondo.
L’importo permetterà a Roboze di sviluppare e potenziare i laboratori di ricerca di Bari e quindi ampliare la propria linea di stampanti 3D.
«Abbiamo rifiutato numerose proposte di delocalizzazione all’estero perché siamo convinti che a Bari e in Puglia ci siano tutte le condizioni per crescere e passare dagli attuali 18 ad oltre 100 dipendenti» ha commentato Alessio Lorusso. «Grazie all’intervento del Fondo RIF, potremo potenziare l’attività di ricerca di Roboze in Puglia e puntare a diventare market leader nel settore stampa 3D per super polimeri».
La startup dell’anno
In questi anni, Alessio e la sua impresa hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2018 Forbes lo ha inserito tra i 30 Under 30 più influenti e innovativi d’Europa nella categoria Industry. E meno di un mese fa il giovane startupper ha vinto il premio EY per la migliore startup dell’anno 2018. Anche i dati economici sono positivi. Nel 2017 Roboze ha conseguito ricavi per 1 milione di euro (+84% rispetto al 2016) e utile netto di 0,2 milioni (+500%), con un fatturato quadruplicato negli ultimi due anni. L’export attualmente conta per il 69%, con una presenza in tutti i canali distributivi dell’area EMEA, India e Corea del Sud.