Con le loro idee vogliono migliorare la vita di migliaia di persone, hanno creato imprese ad alto contenuto tecnologico o con un impatto sociale, fanno innovazione in diversi settori, dal biotech al food. Sono le sei finaliste del Premio GammaDonna, un riconoscimento assegnato ogni anno alle migliori imprenditrici. La vincitrice sarà premiata al GammaForum, il forum internazionale dell’imprenditoria femminile e giovanile. Quest’anno il tema è “FuturAzioni. È tempo di sfide”, dedicato all’impresa del futuro, legata al territorio ma aperta al mondo. L’appuntamento è il 15 novembre, a Milano.
Alle sei finaliste abbiamo chiesto un consiglio per le giovani donne che vogliono fare impresa e le competenze necessarie per farcela. Ecco che cosa ci hanno risposto.
Marianna Benetti (Veil Energy): «Visione, strategia e resilienza per imparare dagli errori»

«A tutti consiglio di verificare sempre l’idea di business e il prodotto con i clienti, per evitare di sviluppare bei prodotti che nessuno vuole comprare. Meglio uscire con un “Minimum Viable Product” da sviluppare in seguito con i feedback del mercato. Per le donne: è importante non farsi condizionare dal carico familiare per non tarparsi le ali. Servono visione e strategia per il futuro e resilienza per imparare dagli errori. La via pianificata all’inizio si rivela quasi sempre sbagliata, ma non perdete di vista l’obiettivo. Cercate vie alternative, senza perdervi d’animo».
Marianna Benetti, ingegnere, ha fondato Veil Energy nel 2013. L’impresa di Bolzano produce energia dai fumi di scarto delle centrali a biogas, trasformando i rifiuti in energia “buona” riutilizzabile. Ha sviluppato un generatore termoelettrico a effetto Seebeck, la piattaforma E-Boost, per la gestione di sistemi energetici complessi, e Cameeno, un sistema domestico che permette di produrre energia elettrica dalle stufe a legna.
Silvia Bolzoni (Zeta Service): «Non pensate solo ai numeri, siate motivate e consapevoli delle vostre capacità»

La spinta per mettersi in proprio le è arrivata da un rimprovero del suo ex capo, che le diceva di pensare a vendere più che a risolvere i problemi del cliente. Così nel 2003 Silvia Bolzoni ha creato Zeta Service. Offre servizi di amministrazione del personale e consulenza HR, partendo dalla convinzione che il welfare aziendale si riversi direttamente sulle performance, in una virtuosa logica win-win tra azienda e lavoratori. Promuove anche progetti di inclusione sociale, contro le discriminazioni e la violenza sulle donne.
Valentina Garonzi (Diamante): «Circondatevi delle persone giuste»

La startup biotech creata nel 2016 si chiama Diamante (e sta per DIAgnosi di Malattie Autoimmuni mediante NanoTEcnologie). Produce strumenti di diagnosi innovativi partendo dalle piante. Il prodotto di punta è un kit diagnostico per la Sindrome di Sjögren, distribuito in ospedali e laboratori in tutto il mondo.
Chiara Rota (MyCookingBox): «Siate determinate»

Chiara Rota, 33 anni, ingegnere, nel 2015 ha avviato la startup MyCookingBox, che realizza e vende “meal kit”. Ogni box contiene gli ingredienti nelle giuste dosi per cucinare piatti tipici italiani. La startup ha raccolto più di 700mila euro con due campagne di equity crowdfunding.
Roberta Ventura (SEP Jordan): «Imparate a capire e seguire ogni aspetto del business»

Nel 2014 Roberta Ventura ha fondato SEP Jordan partendo da un campo profughi in Giordania. L’obiettivo della sua impresa sociale è coinvolgere i rifugiati, soprattutto le donne, nella realizzazione di capi moda con tessuti pregiati e ricami. Perché il lavoro dà «dignità, amor proprio, indipendenza economica e mentale alle rifugiate nei campi profughi». Tra gli ambassador famosi del brand, c’è anche la modella Bianca Balti.
Silvia Wang (ProntoPro): «Volete fare impresa? Iniziate subito»

Dal 2015 ProntoPro mette in contatto domanda e offerta di lavoro con una piattaforma online per i professionisti: giardinieri, idraulici, insegnanti di inglese, fotografi… In tutto 350.000 iscritti per 500 categorie. Il portale confronta recensioni, preventivi e storico dei lavori, per permettere a ogni utente di scegliere il professionista più adatto. L’impresa ha 120 dipendenti tra Italia e Austria, in gran parte under 30.
Info: www.gammaforum.it