Un sistema per rilevare il virus negli spazi chiusi: aziende, uffici, scuole, ristoranti, qualsiasi luogo pubblico. Si chiama U-Alert. È l’ultima idea di Betta Maggio e dellla sua U-Earth per contribuire al contenimento della pandemia. Dopo le mascherine (scelte anche dai piloti della Formula 1), l’imprenditrice piemontese lancia il test rapido per la rilevazione di eventuali antigeni.
L’idea nata da una donazione agli ospedali
«Una soluzione studiata direttamente sul campo, testata, validata e dimensionata in corsa sulla reale necessità: in ospedale, nel pieno della pandemia, con il vero Sars-CoV-2» ci racconta Maggio. L’azienda infatti aveva donato i propri bioreattori ad alcuni ospedali italiani per rilevare dati sul virus e proteggere il personale sanitario dal possibile contagio. Le analisi dei campioni di acqua nei dispositivi installati hanno dimostrato che i purificatori d’aria riescono a catturare il virus, attraverso i “droplet” (le goccioline respiratorie). E, dopo numerosi test di laboratorio, U-Alert arriva adesso sul mercato.
«La nostra forza? Un team di specialisti in grado di costruire una soluzione specifica per ogni problema con competenza e velocità» dice l’imprenditrice. «U-Alert localizza la circolazione del virus in maniera non invasiva e, al tempo stesso, lo cattura e distrugge».
Come funziona
Innanzitutto bisogna avere un purificatore dell’azienda (si chiamano AIRCel). Le imprese che già ospitano una Pure Air Zone, ovvero l’area di aria pulita certificata e generata dai purificatori di U-Earth, possono applicare il test rapido all’acqua che circola nel bioreattore e rilevare così l’eventuale presenza di antigeni, in 15 minuti.
Partendo dalle ricerche dello zio scienziato, Betta Maggio ha fondato U-Earth nel 2012. Ha creato un bioreattore capace di catturare e digerire gli agenti contaminanti dell’aria attraverso l’uso di batteri naturali. Funziona come un piccolo «concentrato di foresta». Purifica l’aria e consuma pochissimo, quanto una lampadina. Ci sono voluti anni di studi e test. «Ma ogni porta in faccia è una palestra. Più ne prendi e più sei preparata» ci ha raccontato Maggio. Qui la sua storia.