È il giorno del debutto alla Borsa di New York per Uber. La società di ride-sharing non apre le contrattazioni con il botto, ma l’Ipo, come preannunciato dagli analisti, è la più alta del 2019 e tra le maggiori di tutti i tempi, con una raccolta di 8,1 miliardi di dollari per 180 milioni di titoli venduti. L’azienda arriva a una valutazione di circa 82 miliardi.
Il prezzo di collocamento, previsto tra 44 e 50 dollari, è stato fissato a 45 dollari ad azione, quindi nella parte inferiore della forchetta.
L’Ipo è la più grande per una società tech degli Stati Uniti da quella di Facebook, che nel 2012 aveva raccolto più di 16 miliardi, e la 14esima in assoluto. Il record resta ad Alibaba: oltre 21 miliardi di dollari con l’Ipo del 2014.
L’azienda nasce nel 2009 a San Francisco dall’idea di Travis Kalanick (Ceo fino al 2017). Vi abbiamo raccontato qui la sua storia. Oggi il Ceo è Dara Khosrowshahi. Rispetto agli inizi, l’offerta si è ampliata negli ultimi anni. Ora comprende il food delivery, con Uber Eats, e punta anche alle auto a guida autonoma. Nel 2018 i ricavi sono cresciuti del 43%, a 11,3 miliardi di dollari, anche se il ritmo di crescita è in calo e le perdite ammontano a 1,8 miliardi.