Non solo Giovanni Rana, Barilla, Mutti. Anche Ferrero ha deciso di premiare i dipendenti al lavoro nei giorni dell’epidemia da Coronavirus. In particolare la multinazionale di Alba verserà 750 euro lordi ciascuno a operai e personale della rete vendita e della logistica che hanno lavorato tra il 16 marzo e il 24 aprile, in base ai giorni di effettiva presenza. Un riconoscimento per chi ha garantito la continuità della produzione, seppur a ritmi ridotti, e della distribuzione.
L’azienda si attiene alle misure di sicurezza e alle disposizioni del governo. Ha adottato da subito lo smart working per chi può lavorare da casa. Ha ridotto del 50% la forza lavoro sulle linee di Alba, incentivato ferie e permessi retribuiti. E ha messo a disposizione mascherine e termoscanner per gli operai negli stabilimenti.
«Laddove è in grado di farlo, va oltre, con la mente sempre rivolta all’emergenza presente, ma anche al futuro, quando l’Italia sarà chiamata a ripartire nell’interesse di tutti» si legge in una nota. «I suoi operai sulle linee, a ranghi ridotti, tutta l’organizzazione di vendita, di assistenza ai clienti e di logistica contribuiscono con orgoglio e senso del dovere, insieme a tutta l’industria alimentare, a far sì che tutti gli italiani possano fare la spesa normalmente senza trovare quegli scaffali vuoti che ingenerano panico e indebite preoccupazioni nella popolazione».
Per affrontare l’emergenza, Ferrero si è impegnata con diverse iniziative di solidarietà in Piemonte (dalla donazione di mascherine al contributo per il “Covid Hospital” di Verduno) e una maxi donazione da 10 milioni di euro. La somma è destinata alla struttura guidata dal commissario straordinario Domenico Arcuri, che si occupa dell’emergenza in tutta Italia.