A tu per tu con un futurologo. Per immaginare meraviglie che saranno la nostra realtà fra 10, 15, 20 anni
Ore 7: un piumone ci sveglierà
Addio sveglia. A regolare il nostro orologio biologico e rimetterci di buon umore provvederà fra pochi anni un piumone elettroluminescente. Ci lavora già Rachel Wingfield, ricercatrice specializzata in trattamenti digitali delle fibre e in fototerapia. Un prototipo funziona già, al Victoria Museum di Londra. Il piumone si sintonizzerà sui vostri ritmi e monitorerà le fasi del sonno. Al momento giusto, il piumone ricreerà la luce di un’alba nascente, ma artificiale. D’inverno, non accenderemo le lampadine. Camilla Diedrich, designer svedese, ha incorporato fibre ottiche nella carta da parati. La fantasia floreale luminescente di Nature Ray Charles, consente un risparmio energetico e in futuro sarà meno costosa. La nostra casa sarà sempre più accogliente: le luci si accenderanno al nostro passaggio, temperatura, musiche e profumi si diffonderanno in base ai nostri gusti e a quelli dei nostri ospiti, registrati da sensori durante precedenti visite.
Ore 8: la cucina prepara la colazione e le piante ci inviano un sms
Dalla colazione alla cena, avremo colf simili a robot. Le cucine prepareranno da sole collegandosi a ricettari in Rete, dopo aver ordinato gli ingredienti che mancano dal frigo e in dispensa.
Prima di uscire, faremo partire la lavatrice. Quella del 2020 non consumerà acqua. I ricercatori dell’Università di Leeds ne hanno creato una che ne utilizza solo il 2% rispetto a qualsiasi altra comune lavatrice. Granelli di plastica rimuovono le macchie. E risparmieremo acqua. Un’occhiata al cellulare e un sms richiama la nostra attenzione. Le piante ci hanno mandato un messaggio perché hanno bisogno di acqua. BotaniCalls è una tecnologia che permetterà alle piante di comunicare direttamente grazie a un sensore di umidità nel terreno che comunica attraverso un telefono. Uscendo di casa, porterete la pattumiera in strada. Se la prenderà DustCart, un robot che si muove per la città, raccoglie i rifiuti e informa sulla qualità dell’aria. A dargli una mano, ci sarà DustClean, che pulisce e disinfetta le strade.
Ore 9: al lavoro con un’auto volante
Ricordate il film Il quinto elemento e le macchine volanti? Fra cinque anni saranno realtà. I cieli delle nostre città saranno solcati da aerotaxi, con motori gestiti da turbine. Auto che volano, simili a piccoli ultraleggeri a due posti, come la Terrafugia Transition, ci sono già. Avremo ancora auto, ma andranno a oli vegetali, magari quelli con cui abbiamo fritto le patatine. Oppure saranno elettriche. Cresceranno energia solare, eolica e marina. Per esigenze di traffico e mobilità le carrozzerie saranno avvolgenti, le automobili saranno da indossare.
Gina, della Bmw, cambierà anche la forma della carrozzeria e gli interni, in tempo reale. Avrete moto elettriche, veloci e con grande autonomia, come Enertia di Brammo. Oppure una con ruoterobot: si deformano con il calore elettrico e procedono senza combustibile.
E se a lavoro ci andrete a piedi, vi farete guidare dalle scarpe. Comode, modellate sul piede, avranno un microchip che rivelerà segnali in radiofrequenza da sensori: saranno impermeabili se piove, antisdrucciolo con il fango, leggere con il caldo e riscaldate con il freddo. La mappatura digitale delle città permetterà alla scarpe di guidarci: basterà indicare il luogo dove vogliamo dirigerci e loro ci indirizzeranno, con vibrazioni a destra, a sinistra o sul tacco.
Ore 11: lavoreremo in uffici virtuali
Sarete sempre connessi, con i videotelefoni, che svolgeranno molte funzioni oggi assolte da altri media. Ma in tanti li terranno spenti usandoli solo quando lo decideranno. Come sarà il vostro ufficio? Forse non ce l’avrete. Tutto quello che vi serve sarà in una valigetta. Avrete un braccialetto di sfere metalliche ultraleggere, con un filo impermeabile di fibra ottica. Dentro le sfere, una mini Net-Cam, un microfono ultradirezionale, un trasmettitore, un ricevitore. E sensori, fra cui uno di riconoscimento biometrico, che si sintonizzerà sul vostro viso, per riconoscerlo. Vi basterà dare un ordine a una vetrata e quella si opacizzerà diventando uno schermo gigante contornato da un monitor. La valigetta e lo schermo vi permetteranno di dialogare con i vostri collaboratori e speciali chiavi e sistemi di riconoscimento daranno valore a ordini e transazioni a distanza.
Ore 16: tutti al Club
Gli affari si faranno anche al Club: salottini hi-tech, postazioni singole avvolgenti, i Cobra pod, grandi schermi, diffonderanno notizie di borsa e attività della giornata: lezioni, videoconferenze, presentazioni di opportunità per investitori. Club di questo tipo esistono già: li ha creati e-Trade, società americana di brokerage finanziario. Gli e-Trade Financial Center hanno ispirato la banca olandese Abn Amro, per la sua catena di lounge bar negli aeroporti internazionali: spazi per riunioni, accesso in Rete, snack e bevande gratis.
Ore 18: tempo di shopping evoluto
Faremo acquisti on line per tutto, con recapito a domicilio. Il prezzo non sarà più deciso da chi vende, ma negoziato: l’approccio di marketing pay what you want renderà prodotti e servizi il più possibile appetibili per i consumatori. Se compreremo di persona, la nostra sarà un’esperienza piacevole, perché i negozi diventeranno luoghi di intrattenimento. Si diffonderanno i coach shop, i cui commessi insegneranno a usare i prodotti e sperimentarli in condizioni simili alla realtà: a Glasgow, nel coach shop Tiso, si possono già provare mountain bike sui sentieri rocciosi o indossare impermeabili in speciali cabine che simulano vento e pioggia.
Ore 19: Fido ci chiama
Tutti gli oggetti saranno connessi a Internet.Sarà l’Internet delle cose. Gli oggetti, anche lontani da noi, saranno dotati di sensori che rileveranno la realtà esterna, potranno connettersi a Internet e comunicare ciò che hanno attorno. E noi potremo utilizzare dati e trasmettere impulsi. Un’idea? La ciotola del gatto o del cane ci avvertirà quando è vuota così potremo riempirla. O ce lo dirà l’animale, grazie a un traduttore vocale come abbiamo visto nel film Up.
Ore 22: un giro in 3D, tra insetti spia
Nel nostro tempo libero indosseremo occhiali speciali: i Memory Glasses, 3D invieranno fotogrammi agli occhi aumentando dell’80% la loro capacità di ricordare. Con gli Xp Glasses, invece, godremo la realtà aumentata: per strada, allo stadio, vedremo in un quadrante proiezioni, dati, statistiche. Con una videocamera incorporata potremo rivedere le azioni che desideriamo o filmati del passato.
Serate in compagnia e chiacchiere. Nei locali o per strada, staremo attenti a falene e insetti ronzanti: potrebbero essere dotati di minuscoli congegni di controllo. Hirotaka Sato e Michel M. Maharbiz, dell’Università di Berkeley e ricercatori al Boyce Thompson Institute, dell’Università del Michigan, stanno usando tecnologie su un gran numero di insetti, dagli scarafaggi alle libellule, per controllarne il volo tramite elettrodi. Economici, versatili, forti: sono perfetti agenti sottocopertura.
Vivremo sull’acqua
Nel 2025 intere città saranno sommerse. Ma, nel caso ci ritrovassimo sott’acqua, l’architetto belga Vincent Callebaut ha già pensato a una soluzione. Città galleggianti, a emissioni zero, autosufficienti grazie all’energia solare ed eolica. Costruiremo centri residenziali ecocompatibili, dove girano solo veicoli elettrici. Le nostre case avranno pareti touchscreen e pannelli tralucenti, che si adatteranno alle esigenze di chi ci abita.
Il nostro esperto
Vito di Bari, futurologo, professore di Progettazione e Gestione dell’innovazione al Politecnico di Milano. Elabora previsioni a breve e lunga scadenza, da 5 fino a 20 anni. Ha scritto il libro Il futuro che già c’è (20 euro). A lui, l’innovation designer che ha anche progettato 25 soluzioni tecnologiche per la Milano dell’Expo 2015, abbiamo chiesto di immaginare la giornata-tipo del nostro lettore. Info: www.vitodibari.com
Silvia Messa, Millionaire 7-8/2010