È la vigilia degli esami di maturità. Dal 16 giugno oltre 540mila studenti torneranno a scuola per l’ultima prova (orale, anche quest’anno, per via della pandemia). Sono ore di attesa, emozioni, paure, sogni per migliaia di ragazzi. Per supportarli e ispirarli, abbiamo chiesto a cinque giovani imprenditori di raccontarci la loro “notte prima degli esami” e dare un consiglio ai maturandi del 2021. Ecco i loro messaggi:
Nicolò Briante: “La mia notte passata a studiare. E non si finisce mai di imparare”
«Passai quella notte a ripassare tutto il ripassabile… e a studiare quello che sapevo di non sapere. Feci bene, perché la professoressa esterna di filosofia mi chiese proprio quello che avevo ripassato la notte prima. Presi il massimo dei voti all’orale e questo compensò in parte la mia terza prova non brillante.
Ai maturandi di quest’anno dico di essere sempre curiosi e di non smettere di imparare perché non si può mai sapere quando la conoscenza che acquisiamo, non solo con i nostri studi, ma nella vita di tutti i giorni, potrà tornarci utile. La parola “imprenditore” deriva dal latino volgare imprehendĕre e cioè “intraprendere”.
Ecco, siate sempre intraprendenti e non abbiate paura di gettarvi in nuove avventure. Questo che per me vuol dire essere un imprenditore. E la maturità è una delle prime imprese in cui ci si mette in gioco».
Nicolò Briante, 27 anni, insieme a Niccolò Maurizi, nel 2015 ha fondato D-Heart. Il loro obiettivo: rendere l’elettrocardiogramma alla portata di tutti, con un dispositivo facile da usare e abbinato a un’app. Nel 2020 la startup si è aggiudicata il Compasso d’Oro, gli “Oscar del design” assegnati dall’Adi.
Stefano Caccavari: “Ore al pc, sognando la mia futura impresa”
«Ai tempi del liceo ero appassionato di informatica, passavo giornate a sviluppare il sogno di una startup. Anche la notte prima degli esami l’ho trascorsa davanti al pc, nel tentativo di immagazzinare più nozioni possibili.
In quei giorni, a dir la verità, la mia testa era diventata un pc stracolmo di dati ed emozioni. I numeri mi attraevano, ero certo che mi sarei iscritto alla facoltà di Economia, ma l’ambizione più grande era creare una startup.
Quel sogno che, dopo qualche anno, ho realizzato con Mulinum, la startup agricola nata sul web con circa 200 soci. Ammetto che non mi sarei mai aspettato di trovare l’ispirazione nella tradizione contadina della mia famiglia. Sono veramente orgoglioso di poter rappresentare un modello per i giovani. E a loro consiglio di studiare per costruire la base su cui coltivare le proprie passioni per poi spiccare il volo verso il futuro, credendoci sempre».
Stefano Caccavari, 33 anni, ha realizzato un progetto che ridà vita alla terra, attraverso l’agricoltura e la trasformazione del grano e della farina “come una volta”. Dalla Calabria alla Toscana, i suoi mulini si moltiplicano. Nel pieno della pandemia, Mulinum ha risposto all’improvvisa domanda di farina grazie all’e-commerce.
Valeria Cagnina: “Con determinazione e impegno ognuno di voi arriverà dove vuole”
«La mia notte prima degli esami è stata abbastanza unconventional rispetto a quella dei miei coetanei, un po’ come tutta la mia vita! Sarà per i problemi che la scuola aveva causato alle mie attività, nonostante gli ottimi voti. Sarà perché finalmente, avendo studiato l’ultimo anno da privatista, avevo trovato la mia dimensione e avevo scoperto che potevo lavorare e studiare e fare al meglio entrambe le cose con un po’ di organizzazione. Sarà perché l’istituto che mi ha accolta per gli esami mi ha valutata per quello che sapevo senza pregiudizi… È stata quindi una notte normale! Un po’ di agitazione, ma avevo studiato ed ero preparata.
La prima parola che mi viene in mente è futuro! Avevo voglia di chiudere un periodo, ero proiettata verso quello che mi aspettava, i miei progetti, le mie idee per realizzarli. Per me la maturità è stata un passaggio obbligato da lasciarsi alle spalle in fretta. Un intermezzo (mi permetto di dire un po’ inutile) a cui troppo spesso si attribuisce un’importanza e una carica emotiva sproporzionata. Non lasciatevi catapultare in questo loop.
Studiate, ma collocate l’esame nella giusta dimensione. Andate oltre, pensate già a quello che vorrete fare e diventare, alle vostre passioni. E ricordatevi sempre che niente è impossibile e con determinazione e impegno ognuno di voi arriverà dove vuole nella vita!».
Valeria Cagnina, 20 anni, a 11 ha creato il suo primo robot, a 15 ha partecipato a un progetto del Mit di Boston, a 17 è stata inserita tra le 50 Inspiring Fifty, le donne italiane più influenti del tech. E, appena maggiorenne, ha avviato la sua scuola di robotica, OFpassiON, insieme a Francesco Baldassarre.
Giovanni Di Mambro: “Adrenalina e paura di diventare grandi, ma è stata un’esperienza bellissima”
«Me la ricordo benissimo la mia “notte prima degli esami”, che è anche collegata al film: la mia scuola era nel quartiere Monti di Roma e con gli amici ci riunivamo sempre alla Piazza della Madonna dei Monti, dove è stata girata la famosa scena del balcone.
Le emozioni quella sera erano tante e differenti. Le due più grandi erano adrenalina e paura di dover diventare “grandi”. Ricordo la consapevolezza che un capitolo cruciale della mia vita si stesse per chiudere, ma soprattutto l’immensa voglia di voler conquistare tutto quello che mi capitava davanti.
La scelta dell’università ideale, del corso di studi perfetto a quell’età ti sembra un macigno, ma sono scelte che ti rendono da subito più responsabile. I miei esami di maturità sono stati bellissimi, un’esperienza di vita. Vi consiglio di viverli al massimo. Il futuro è vostro, siate dinamici, di atteggiamento positivo e orizzonti aperti».
Giovanni Di Mambro, 26 anni, insieme a Damiano Angelici, ha fondato Elaisian. La startup realizza soluzioni di agricoltura 4.0 per il settore olivicolo e vitivinicolo, oggi usate in 10 Paesi, dall’Italia al Cile. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti. E lo scorso marzo ha chiuso un aumento di capitale da un milione di euro.
Chiara Rota: “Vivete questo momento intensamente. E poi divertitevi!”
«Certi ricordi di quella sera sono un po’ offuscati, altri ben nitidi nella memoria. Dopo giornate afose e un tempo che sembrava quasi interminabile, trascorso su libri, quaderni e appunti di ogni genere, quella sera l’ho voluta trascorrere in leggerezza. Non mi andava di restare sola a rimuginare su date e algoritmi, così ho invitato a cena le mie due migliori amiche, anche loro prese dalle ansie dell’ultima notte prima degli esami.
Già allora adoravo mettermi ai fornelli e improvvisare qualche nuova ricetta. Per l’occasione ho preparato quello che ancora oggi è il mio comfort food: la pasta alla carbonara. E devo dire che nonostante la tensione sottopelle, il piatto è uscito pure bene!
E che dire del giorno fatidico? Sono entrata a scuola (ho frequentato l’Itis) con fare quasi spavaldo. Le materie tecnico-scientifiche erano pane per i miei denti. Ma tutti hanno un proprio tallone d’Achille e per me era il temuto Italiano. Il mio professore era anche rigoroso ed esigente…
Consigli per chi deve affrontare gli esami? Organizzatevi in tempo. Trovate un metodo di studio che possa essere il più efficace per far sedimentare i concetti. Vivete intensamente questo periodo speciale della vita. E poi divertitevi alla grande!»
Chiara Rota, 36 anni, ingegnere, nel 2015 ha lanciato My Cooking Box, startup che realizza e vende “meal kit” con gli ingredienti nelle giuste dosi per cucinare piatti tipici. Oggi l’azienda è attiva in Italia e all’estero, ha 25 dipendenti e ha da poco chiuso un nuovo round di investimento da 2 milioni di euro.