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Attenta Sky, arriva Superpippa!

Di
Redazione Millionaire
8 Agosto 2012

Può un fumetto sexy, nato dalla fantasia di un giovane imprenditore calabrese, dare fastidio al gigante della tv satellitare? Sì. È la storia di Marco Crispino e del suo canale, Superpippa Channel. Quando Davide sconfigge Golia

«Nella vita è tutto come in un videogioco, si combatte per passare al livello successivo». Marco Crispino, 38 anni, calabrese trapiantato a Pisa, è il fondatore di Superpippa Channel, oggi ribattezzata Conto Tv, l’unica emittente televisiva che si permette di fare concorrenza a Sky in fatto di pellicole hard. Studi in Scienze dell’informazione, un passato a fare il pr nei locali, poi nel 2001 la sua prima intuizione: «Ho iniziato a creare siti di diverso genere: dal turismo al tempo libero, fino a uno spazio web dedicato ai sogni, con una sezione per quelli erotici. È proprio questo che mi ha permesso di svoltare» racconta a Millionaire. «Abbiamo iniziato a fare le classifiche dei personaggi noti più desiderati, che poi venivano pubblicate dalla stampa nazionale. Ci facevamo notare e, senza accorgercene, cominciavamo a dare fastidio. Avevamo la sede all’interno del polo tecnologico di Navacchio, in provincia di Pisa, dove siamo ancora oggi, e il direttore ha iniziato a lamentarsi per il fatto che trattassimo il porno. Era una critica divertente e utile per capire che ci serviva qualcosa per salvarci da questi tabù. Cosi è nata Superpippa, un’eroina dei fumetti che lotta contro i nemici del sesso, che ha avuto subito successo. La fiera erotica di Milano, il MiSex, quell’anno, ci ha chiesto di partecipare con uno stand in cambio merce. Così abbiamo costruito velocemente il sito di Superpippa, che non esisteva, e ci siamo presentati. Tanto divertimento, pochi soldi. Il mio unico investimento iniziale è stato un pc». Leggerezza, eros, casualità. Ma come è nata l’idea di un canale satellitare? «Mi sono ritrovato a Cannes in una fiera dedicata a Internet. Mentre aspettavo di parlare con alcune persone, ho sentito un imprenditore romano dire “con quello che spendo per la pubblicità locale apro una tv satellitare”. Mi si è accesa una lampadina e in pochi mesi Superpippa Channel è diventata protagonista di una sex comedy in tv» racconta Crispino. E questa volta gli investimenti sono stati più consistenti: 150mila euro. Sky non c’era ancora. Superpippa Channel si faceva conoscere con un minimo di attività di ufficio stampa e autopromuovendosi sui siti di Crispino. Ma con il 2003 e l’arrivo di Sky, l’imprenditore chiede uno spazio tra i canali del satellite. «I rapporti con Sky sono nati subito sotto una cattiva stella. Ci hanno dato il canale 845, l’ultimo, che però era seguito dal primo, Raiuno. Dopo pochi mesi tra noi e la televisione pubblica sono apparsi 20 canali vuoti. Eravamo già un problema». E lo erano anche per i numeri. Con i soli documentari in stile Discovery, le lezioni di sesso ironiche e le estrazioni del lotto, Superpippa Channel fatturava 180mila-190mila euro al mese con la pubblicità, sostenendo costi per soli 40mila-50mila euro. Il canale era completamente gratuito ma Crispino tenta un’altra avventura. «Abbiamo voluto verificare se i clienti sarebbero stati disposti a pagare. Ci siamo proposti a Sky ma senza successo. Così abbiamo proseguito da soli. Il risultato? Siamo stati eliminati dalla lista dei canali e segnalati alle associazioni consumatori con l’obiettivo di farci ritirare le autorizzazioni alla messa in onda» spiega Crispino. «Da aprile a giugno siamo stati oscurati, realizzando perdite notevoli, ma poi l’AgCom ci ha dato ragione e siamo tornati in pista. Con due novità: ho ribattezzato il mio canale Conto Tv e ho iniziato a trasmettere sul satellitare oltre che sul digitale terrestre». Mediaset intanto faceva i test. «Ma le battaglie non erano finite. Nonostante la legge contro il decoder unico, la smart card di Conto Tv entrava nel lettore del decoder Sky ma non funzionava. Dopo un anno abbiamo vinto anche questa, con la sentenza di AgCom a nostro favore. È stato allora che la nostra vita è cambiata» racconta Crispino. Quattro canali a pagamento e uno gratis. E a quel punto, vista l’introduzione della pay-per-view, è nata la programmazione hard ma non solo. Nel 2007 si sono aperte anche le porte del calcio. «Inizialmente i diritti sulle partite non erano liberi quindi abbiamo iniziato ad acquistare partite all’estero, ad esempio la Coppa Uefa. Nel frattempo hanno aperto le gare anche in Italia e abbiamo iniziato a parteciparvi. E lì altre lotte, questa volta anche con la Lega Calcio, che però è stata multata di 100mila euro perché voleva impedirci di acquistare le partite. Una cifra certo insignificante per loro, ma importante per la nostra dignità». Per le stagioni 2007-2008 e 2008-2009, Conto Tv ha acquistato i diritti di trasmissione di alcuni eventi calcistici come partite di Coppa Uefa, serie B, serie C1, preliminari di Champions League ed Europa League, match di qualificazione agli Europei 2008 e i primi quattro turni della Tim Cup.

«Le difficoltà sono state molte e ce ne saranno ancora tante. A volte ho pensato di mollare tutto, ma poi ho ritrovato la carica dentro di me, nel mio staff, in Superpippa, e negli amici. Sono da sempre attirato dalle sfide gigantesche. Non ho paura, vado sempre avanti perché non voglio annullarmi all’ombra dei grandi». I grandi come Sky, che con i suoi 45 milioni di euro di fatturato annuo del porn-per-view, esattamente la metà dell’incasso complessivo del pay-per-view pari a 90 milioni di euro, non crea problemi a Conto Tv. «Quando noi abbiamo introdotto il canale porno, Sky lo trasmetteva già. Siamo stati noi a dare fastidio a loro, non il contrario. La nostra, però, è una proposta diversa. Il nostro abbonamento è più semplice e perfetto per chi non vuole contenuti al top. Potremmo definirci una tv di porno low-cost. Piccola e flessibile. Da noi, per esempio, non c’è una programmazione definita: non si sa mai che film va in onda. E le tariffe sono più basse della concorrenza: da uno cinque euro a notte contro una media di 10» spiega Crispino. «Non nascondo che in alcuni momenti il porno rappresenta il 100% del nostro fatturato, è più economico del calcio, dal momento che non c’è l’esclusiva e fa guadagnare di più». Ma non temete la concorrenza di Internet dove il porno è gratuito? «Si tratta di una visione completamente diversa. In tv sei comodo sul divano, ti godi il film con tranquillità. La Rete, che peraltro è un concorrente per qualunque settore oggi, crea solo un unico grande problema: la pirateria». Si fanno i soldi con la tv satellitare? «Non sono diventato ricco, continuo a investire. Se ti fermi puoi fare soldi, ma che senso ha? Il videogioco della mia vita va avanti e mi propone nuove sfide».

i conti di Conto Tv

da 1 a 5 euro, il costo dei programmi a notte

4 canali a pagamento su Conto Tv (Wellness, Superpippa Channel, linea Lux e linea Gay)

6 dipendenti

da 10 a 70 euro, il costo dell’abbonamento (da una settimana a sei mesi)

da 42 a 189 euro, il prezzo del decoder per vedere Conto Tv

300 mq per sede

60.206 euro, utile netto 2008

6 milioni di euro, fatturato 2008

la legge

porno dalle 7 alle 23? a rischio programmazione

Proibire la messa in onda di film vietati ai minori di 18 anni e ai programmi per soli adulti nella fascia oraria dalle 7 alle 23 su tutte le piattaforme televisive, nessuno escluso. È il decreto legislativo presentato dal viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani. Una norma che fa discutere.

Anche in casa Conto Tv da pochi mesi è partita l’offerta 24 ore su 24. «Abbiamo investito molti soldi in questo progetto e ora ci troviamo di fronte a questa norma liberticida» commenta Marco Crispino, fondatore di Conto Tv. «Le protezioni garantite dai sistemi di accesso condizionati per bloccare l’accesso dei minori sono sufficienti». Crispino, dopo la diffusione della notizia sul decreto legge, ha richiesto di essere ascoltato in audizione dalle Commissioni Cultura e Trasporti di Senato e Camera. «Le segreterie delle Commissioni hanno risposto di aver stabilito di non svolgere audizioni di singole società, ovviamente a eccezione delle quattro società maggiori direttamente interessate: Rai, Mediaset, Sky e Google» dichiara Crispino. «Praticamente ci hanno scritto che i “minori” non hanno diritto a essere ascoltati». Ancora Davide contro Golia.

come si apre una tv satellitare

Ma come si apre una tv satellitare oggi? Lo scenario non è molto diverso da quello incontrato da Marco Crispino agli inizi degli anni 2000. Bisogna mettere in conto un investimento di 150mila-200mila euro. «Ma le cifre sono variabili e dipendono da che tv si vuole creare, da quante ore al giorno si vuole autoprodurre, quante acquistare già pronte. Non solo. Gli investimenti dipendono anche da cosa si trasmette: il porno è molto più economico del calcio. Infine, se si vuole trasmettere in HD, i costi lievitano ancora» spiega Crispino. Insomma, prima di partire serve chiarirsi le idee. Ma come iniziare? Il consiglio di Crispino si può riassumere con una formula inglese: learn by doing and browsing, ossia continuare a fare ricerche, navigare in Internet e cercare risposte alle proprie domande. Infine, consultate l’AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, www.agcom.it): fornisce anche ricerche di mercato e indagini di vario genere.

Assunta Corbo, Millionaire 4/2010

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