Dopo i primi voli in orbita, Blue Origin, l’azienda spaziale creata dal fondatore di Amazon Jeff Bezos, annuncia un nuovo piano di sviluppo. Insieme a Sierra Space e altre società del settore, creerà la prima stazione spaziale commerciale. Si chiamerà Orbital Reef. Sarà un grande «business park» destinato a ospitare ricercatori e turisti su un’orbita terrestre bassa. All’interno ci saranno laboratori, unità abitative, spazi per privati e operatori.
Il progetto sarà sviluppato con il supporto di Boeing, Redwire Space, Genesis Engineering Solutions, l’Arizona State University e altri partner.
«Progettato per aprire nuovi mercati nello spazio, Orbital Reef darà a chiunque l’opportunità di stabilire il proprio indirizzo in orbita» scrive l’azienda di Bezos in una nota. «Questa destinazione unica offrirà a ricercatori, industriali e clienti privati i servizi di cui hanno bisogno, a costi competitivi». La stazione dovrebbe essere operativa già «nella seconda metà di questo decennio».
Avrà un’architettura «incentrata sull’uomo», «di ispirazione, pratica e sicura».
«Amplieremo l’accesso, ridurremo i costi e forniremo tutti i servizi e i comfort necessari per normalizzare il volo spaziale» ha detto Brent Sherwood, Senior VP di Blue Origin. «Un vivace ecosistema crescerà nell’orbita terrestre bassa, generando nuove scoperte, nuovi prodotti, nuovi forme di intrattenimento e consapevolezza globale».
La corsa allo spazio
La corsa allo spazio accelera, con la competizione sempre più serrata tra i vari big del settore. Finora la sfida è stata sui viaggi commerciali. L’11 luglio Richard Branson, founder di Virgin Galactic, ha inaugurato la nuova era del turismo spaziale con il primo volo con passeggeri della sua società. Bezos ha replicato l’esperienza il 20 luglio, con Blue Origin, e pochi giorni fa ha effettuato un nuovo lancio, portando in orbita l’attore 90enne William Shatner (il Capitano Kirk di Star Trek). E a settembre, SpaceX di Elon Musk ha compiuto la missione Inspiration4: un equipaggio di principianti è rimasto per tre giorni in orbita a bordo della Crew Dragon Resilience.