Giorgio Ugozzoli, 69 anni, parmigiano. Crede nei droni e ci ha fondato un’impresa, Aerodron
I droni fanno il lavoro di un elicottero. Ma si risparmia, s’inquina meno e si fa meno rumore. La prima applicazione dei droni? In agricoltura.«Particolari sensori di rilevamento possono monitorare lo stato delle piante, misurare la quantità di azoto necessaria… In meno tempo e con minor costo rispetto a un elicottero vengono raccolti più dati. C’è chi come Mutti, il produttore di salse di pomodoro del parmense, usa i droni per individuare come ridurre il consumo di acqua delle coltivazioni» spiega Giorgio Ugozzoli, 69 anni, parmigiano. Nel 2013 ha fondato con tre soci la Aerodron, attività di servizi veicolati da droni.
Droni per monitorare la terra
Altre opportunità sono offerte dall’architettura«Con i droni e software dedicati è possibile raccogliere i dati necessari alla modellazione in 3D di grosse strutture. Inoltre ci occupiamo di rilevazioni sul rischio idrogeologico: in altre parole, teniamo sotto controllo l’eventualità di frane. Abbiamo anche avviato una sperimentazione sulla mappatura degli edifici ricoperti di amianto…».
Gli inizi
«Abbiamo ricevuto 400mila euro da finanziatori privati. In un anno abbiamo effettuato oltre 300 decolli, ma molti erano dimostrativi o di sperimentazione: le aziende non sono ancora consapevoli del risparmio di tempo e denaro offerto dai droni. Eppure il controllo di una frana è fattibile in giornata, mentre metodi tradizionali richiedono 15 giorni, senza contare che con la nuova tecnologia anche l’incolumità degli operatori è tutelata. La bella notizia è che il settore è in costante evoluzione: di strumenti, tecnologie e metodi. Ma bisogna diffondere le possibilità veicolate da questo progresso. In quest’ottica abbiamo deciso anche di fare formazione per gli operatori».
I corsi per gli operatori
«Organizziamo corsi distribuiti su tre weekend, in aggiunta a due giornate infrasettimanli, dedicati a teoria, pratica e all’uso dei software per la raccolta dati. Duemila euro il costo, mensile la cadenza di apertura. Il nostro obiettivo è soprattutto formare operatori in grado di muoversi come veri imprenditori all’interno del mercato».
INFO: www.aerodron.com
Scuole di droni
Per pilotare un drone serve un patentino. Si supera una visita medica areonautica di secondo livello, poi si segue un addestramento presso scuole Enac. Un decina di giorni circa, tra pratica e teoria, sono sufficienti. Tra le “materie di studio” figurano anche meteorologia e sicurezza. Lo scorso giugno Enac ha pubblicato una lista degli organizzatori certificati di tutta Italia che propongono corsi di addestramento per mezzi aerei a pilotaggio remoto (https://goo.gl/Vp6zKH): da 1.000 euro circa i prezzi.
Articolo tratto da “Vola il business dei droni” di Maria Spezia, Millionaire settembre 2015