Francesco Baccini: “Mi volevano SCARICATORE di porto”

Di
Redazione Millionaire
8 Agosto 2012

L’avevamo già intervistato nel 1991. Lo ritroviamo quasi 20 anni dopo. Francesco Baccini ci racconta come ha cambiato il suo destino

«A Genova facevo il “camallo” (scaricatore di porto, ndr), lavoro ereditato da mio padre. Avevo un futuro già scritto, almeno finché non ho deciso di cambiarlo». Abbiamo intervistato Baccini la prima volta nel 1991, all’indomani dall’uscita del suo lp Il pianoforte non è il mio forte. Grande notorietà e vendite da capogiro, ma già allora diceva che i soldi non erano importanti (“sono un genovese atipico”). Oggi Baccini festeggia 20 anni di carriera con il cd Ci devi fare un goal (i suoi più grandi successi e tre inediti), un contratto con la Sugar di Caterina Caselli per i prossimi due album, la collaborazione con Fausto Brizzi per il suo nuovo film, infine un libro.

Come hai cominciato?

«Avevo 22 anni e scrivevo canzoni. Pensando fossero capolavori, le ho portate al patron del Premio Tenco. Lui le ha ascoltate e mi ha detto “Ragazzo, il Tenco è l’università della musica. Tu sei solo alle elementari”. Mi toglierò la soddisfazione di vincere la Targa Tenco come migliore opera prima, ma nel mezzo…».

Tanta gavetta?

«Mi sono licenziato dal porto di Genova e sono andato a Milano con una “Due cavalli”. Non avevo una lira e dormivo in macchina. Ogni giorno andavo dalle case discografiche. Il massimo che riuscivo a strappare era la proposta di suonare nei locali. Ma io non volevo diventare un juke box: volevo scrivere la mia musica!»

La svolta?

«Nel 1988, quando mi selezionarono per un concorso lanciato da Caterina Caselli, una specie di antesignano di X-Factor. Pensavo di avercela fatta e invece eravamo in 1.800. Ma quello fu l’inizio. I primi album uscirono a distanza ravvicinata: avevo il cassetto pieno di canzoni! In più, era un’epoca in cui si vendevano tanti dischi: 100mila copie di Cartoon, 500mila del secondo. E poi ho vinto il Festivalbar, il Disco per l’estate…».

Qual è il segreto del tuo successo?

«Ho sempre fatto quello che mi andava di fare e come volevo io. Ho trattato temi scomodi, come l’immigrazione e il sesso, sempre pagando il prezzo delle mie scelte. Ma sono uno spirito libero, non subisco la censura né l’autocensura».

Oggi è più facile o più difficile fare musica?

«La tecnologia è un grande aiuto: permette a tutti di fare un disco, un libro, un film. Da un lato è un bene, dall’altro sposta in avanti il momento della selezione. Prima di cimentarsi, bisogna studiare. Poi fare le cose con passione. Sempre tenendo presente che il talento non è un optional».

Identikit

Francesco Baccini, genovese di 49 anni, è cantautore. Il suo album di esordio, Cartoons, è del 1989. Tra le sue canzoni più famose: Le donne di Modena, Ho voglia di innamorarmi, Sotto questo sole (con i Ladri di biciclette). Ha avuto successo di critica e pubblico, ma anche momenti di stasi. Nel 2004 ha esordito come attore, l’anno dopo ha partecipato al reality Music Farm.

Info: www.baccini.it

Lucia Ingrosso, Millionaire 7-8/2010

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