Gianncio

Giannico: 21 anni, italiano, il più giovane talento della moda internazionale

Di
Redazione Millionaire
28 Luglio 2016

Italiano, giovanissimo, fa scarpe che piacciono a tutti. Il Corriere della Sera, in questi giorni, lo ha appena inserito in un reportage dedicato ai giovani milionari. Forbes ha fatto la classifica dei tantenti che rivoluzionano la moda italiana. E lui è al primo posto. Si chiama Nicolò Beretta, in arte Giannico, disegna scarpe dall’età di 15 anni e le vende in tutto il mondo: Europa, Nord America, Medio Oriente. Noi di Millionaire lo avevamo scoperto più di un anno fa, e a lui avevamo dedicato la nostra copertina di aprile 2015.

 

cop APRILE 2015Disegna dall’età di due anni

Un anno fa sempre Forbes lo ha definito l’enfant prodige delle calzature. Le sue scarpe partono da 200 e arrivano fino a 700 euro. Padre banchiere, madre ex imprenditrice nel settore della bellezza, disegna dall’età di due anni:

«Nessuno mi ha insegnato a disegnare scarpe, ho sempre amato il disegno. Ho iniziato a studiare la storia dei personaggi importanti della moda come il direttore di Vogue America Diana Vreeland» racconta a Millionaire. Sceglie le scarpe perché più di altri indumenti si prestano a essere trasformati in vere opere d’arte. L’obiettivo: mettere sui piedi, le tele e le sculture, tra gli altri, di Picasso e Dalì.

A 15 anni la sua vita cambia

La svolta arriva a 15 anni. Vogue Italia organizza un incontro a Londra dove giovani designer possono presentare i loro schizzi a grossi nomi della moda internazionale.

Fa domanda e viene selezionato: in palio la possibilità di incontrare il suo mito Manolo Blahnik (celebre designer di calzature): «Sono stato scelto e ho convinto mia madre ad accompagnarmi. Avevo i miei disegni tra le mani. L’ho avvicinato e glieli ho fatti vedere. Lui ha detto a mia madre che le mie scarpe andavano prodotte. Non potevo tirarmi indietro» racconta a Millionaire.

Supportato dalla famiglia, crea un marchio, lo chiama Giannico, unendo il suo nome e quello del fratello Giacomo: «Ho bussato a molte porte, presentando i miei disegni. E tutti mi dicevano la stessa cosa: “Hai solo 17 anni e un sogno troppo grande nel cassetto. Pochi sono disposti a credere in te“. Sono andato avanti. Intanto frequentavo il liceo artistico a Sidney (studiavo Arte) e continuavo a creare.

La seconda occasione per farsi notare arriva sempre con Vogue Italia: viene selezionato da Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, per The Vogue Talents Corner ,  evento che la rivista di moda organizza per dare visibilità ai talenti del design. Lì si fa notare da Donatella Versace, Anna Molinari e soprattutto, da Anna Wintour, l’attuale direttrice di Vogue, che lo cita tra i talenti giovani più interessanti.

Parte la prima produzione, sceglie artigiani italiani nel distretto calzaturiero della Riviera del Brenta, mentre alcune delle più prestigiose boutique iniziano a notarlo e chiedono di esporre le sue scarpe.

giannico

L’ostacolo più grande: la credibilità

«L’ostacolo maggiore che ho incontrato è trovare qualcuno che credesse nel mio progetto vista la mia giovanissima età. Quando ho fondato il marchio Giannico avevo 17 anni ed ero a Sydney, dove il giorno andavo ancora a scuola e la notte la passavo su Skype a colloquiare con i calzaturifici in Italia. Ne ho contattati almeno un centinaio prima di trovarne uno che mi prendesse sul serio e credesse in me. E’ stato snervante ma la costanza mi ha premiato».

A chi si ispira

Kubrick, Wes Anderson, Picasso, Andy Warhol , Damien Hirst, Salvador Dalì, registi, artisti. Ma anche stilisti, dal citato Blahnik, Elsa Schiapparelli, Phoebe Philo. Queste le sue fonti principali di ispirazione. Tra le sue opere di maggior successo: “Oh my deer”, pantofola con cervo-scultura, e “Swan in Venice”, decolleté ricoperta di piume di gallo, o “Scarlett”, una decolleté di raso nero con un dettaglio a forma di bocca in vernice rossa.

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La moda, che stress

Ogni collezione nasce in cinque mesi di lavoro (due mesi per l’idea, tre mesi tra ricerca delle giuste forme e sviluppo): «Il mondo della moda brucia tutto velocemente. La gente richiede sempre cose nuove, ed è davvero estenuante stare al passo. È la difficoltà che hanno tutti, da Prada a Versace, fino a me. Solo che io non ho tutti i loro soldi e il lavoro è più lento».

«Se non hai determinazione, meglio lasciare andare. Razionalmente ti vai a mettere in un settore in cui hai colossi davanti. Ed è facile perdere la fiducia in se stessi. L’unica cosa che ti motiva è pensare che un giorno anche tu sarai come loro. Se pensi di avere tutto per riuscire e continui a imparare, a fare esperienza, niente ti è negato altrove come qui in Italia. Io ho sempre avuto le idee chiare su chi voglio essere e dove sono diretto.  I ragazzi della mia età preferiscono partire, realizzarsi altrove. Non hanno lo spirito patriottico dei loro nonni, bisnonni. Non passano il loro tempo qui a cambiare le cose. Io ho provato a tornare nel mio Paese. Sono stato bravo e fortunato.

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Consiglio ai più giovani

«A chi ha talento nella moda, consiglio di studiare: la cultura è l’orologio del nostro tempo e ci permette di anticipare trend e tendenze».

Giancarlo Donadio

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