farmaci per dimagrire

I farmaci per dimagrire riducono l’appetito: i produttori di snack fanno fatica a “digerire” la notizia

Di
Madeleine Speed e Hannah Kuchler
24 Novembre 2023

L’uso sempre più diffuso di Ozempic e Wegovy danneggerà le vendite delle aziende alimentari. Il motivo? Chi li assume ridurrà l’apporto calorico.

 

 

«Il nostro povero sistema limbico deve difendersi contro lo sforzo di miliardi di esseri umani che per migliaia di anni hanno affinato il sapore del cibo». È quanto ha dichiarato su X (l’ex Twitter) il miliardario Elon Musk, dopo aver appreso che la nuova generazione di farmaci per dimagrire (tra cui l’Ozempic, di cui lui fa uso) avrà delle ripercussioni sulle vendite di cibo e bevande. Gli analisti hanno infatti segnalato che le straordinarie prospettive di crescita farmaci come il Wegovy e l’Ozempic, prescritti per il diabete ma comunemente usati per dimagrire, potrebbero danneggiare le vendite di cibi e bevande confezionate, poiché chi li assume riduce l’apporto calorico. Questi due farmaci per la perdita di peso, presto affiancati da Mounjaro di Eli Lilly, saranno adottati in maniera massiccia dalle tante persone condizionate dalle vicende di personaggi famosi che hanno perso peso. E l’impatto potenziale sul comportamento dei consumatori sarà enorme.

 

Il CEO di Walmart John Furner ha dichiarato che i dati che mettono a confronto lo storico delle ricette mediche con i modelli d’acquisto di cibo suggeriscono che coloro che assumono farmaci contro l’obesità acquistano meno prodotti alimentari. «Se li confrontiamo con quelli della popolazione totale, notiamo una leggera diminuzione del carrello complessivo», ha detto. I suoi commenti hanno comportato a un leggero calo del valore dei titoli di aziende di beni di consumo, come Mondelez e PepsiCo, le cui azioni sono scese rispettivamente del 7 e del 5% nei giorni successivi. PepsiCo e Kellanova, l’azienda che produce i Pringles, sostengono però che sia troppo presto per vedere un impatto. «Fino ad ora, l’impatto è trascurabile nel nostro settore», ha affermato il Ceo di PepsiCo, Ramon Laguarta. Il direttore finanziario Hugh Johnston ha dichiarato al Financial Times: «È probabile che l’adozione di questi [farmaci] sia abbastanza lenta… sono iniettabili e piuttosto costosi».

 

Un’analisi di Morgan Stanley prevede che il numero di pazienti che assume questi farmaci crescerà di quasi cinque volte entro il 2035, arrivando a 24 milioni di persone, il 7% della popolazione degli Stati Uniti. E che coloro che li assumeranno ridurranno il loro apporto calorico giornaliero dal 20 al 30%. Secondo i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, circa il 42% della popolazione adulta degli Usa è obesa, e quindi potrebbe usufruire del farmaco. Tuttavia, l’accesso dipenderà da quante compagnie assicurative sanitarie decideranno di coprirlo. La velocità di adozione dipenderà anche dall’aumento dell’offerta di Wegovy. Finora questo farmaco, prodotto da Novo Nordisk, è stato lanciato solo negli Stati Uniti e in alcune aree del mercato europeo, tra cui Regno Unito e Danimarca, dove le scorte sono ancora limitate. Evan Seigerman, analista presso la banca d’investimento canadese BMO, prevede che l’intero mercato dei farmaci per la perdita di peso e il diabete varrà alla fine tra i 130 e 140 miliardi di dollari.

 

Non sono stati condotti finora studi significativi che dimostrino se i farmaci modifichino o meno l’appetito delle persone per determinati cibi. Ma medici e analisti hanno scoperto che chi li assume è più incline a ridurre il consumo di cibi ad alto contenuto di zucchero e grassi, come i prodotti da forno, i dolciumi, le bevande zuccherate e l’alcol. «L’impatto si concentrerà sulle aziende che hanno una forte concentrazione di snack nel loro portafoglio», ha rivelato Pamela Kaufman, analista presso Morgan Stanley, aggiungendo che le imprese che producono alimenti per il controllo del peso, come barrette proteiche e frullati, potrebbero invece trarne vantaggio, poiché i pazienti gravitano verso prodotti considerati più sani. I farmaci vengono spesso prescritti come parte di un programma di dimagrimento, che include consigli di una dieta sana. Alcuni pazienti soffrono di nausea come effetto collaterale, il che li incoraggia a evitare cibi troppo pesanti.

 

Emily Field, analista presso Barclays, afferma che tali effetti collaterali si attenuano se i pazienti seguono una dieta di cibi freschi e salutari. «I medici hanno indicato che questo tipo di farmaci trasforma la relazione delle persone con il cibo, molto più dell’esercizio fisico», ha spiegato, ma ha aggiunto che rimane da vedere se saranno assunti da un numero di persone tale che abbia un impatto significativo sul panorama dei beni di consumo. «I pazienti hanno registrato risposte piuttosto diverse. Alcuni hanno semplicemente ridotto gli spuntini, altri hanno perso significativamente l’appetito», ha affermato la dott.ssa Domenica Rubino, direttrice del Washington Center for Weight Management and Research, che ha lavorato anche come ricercatrice in uno studio sul farmaco Wegovy. «Altri ancora sono in grado di fare scelte migliori, perché è come se i farmaci attenuino l'”intensità del dialogo interno del cervello”.  «Diventa più facile la scelta verso un’alimentazione più sana, costituita da più frutta e più verdura. Sentono di avere più controllo perché non sono più attratti da altri cibi», ha aggiunto.

 

Barclays stima che l’utilizzo diffuso dei farmaci per l’obesità potrebbe causare alle aziende alimentari una riduzione del volume delle vendite fino all’1,2%, e fino al 3% alle aziende produttrici di alcool. Secondo analisti di Morgan Stanley i produttori di snack come Hershey’s, Mondelez (cioccolato Cadbury) e Hostess (merendine Twinkies) avranno più probabilità di subire impatti negativi, e questo aumenterà la pressione su di loro affinché rimodellino il loro portafoglio per concentrarsi su prodotti più sani. Aziende come Unilever e Nestlé sono state messe sotto pressione dagli investitori negli ultimi anni con lo scopo di fissare obiettivi più ambiziosi verso le vendite di cibi sani.

 

Naveed Sattar, professore di salute metabolica all’Università di Glasgow, ha detto che anche se non ci sono “prove schiaccianti”, sembra che i farmaci dimagranti riducano davvero l’appetito. «E poiché spesso quando si ha voglia di mangiare qualcosa si opta per ciò che ha un sapore gradevole (cose zuccherate, salate, grasse), si può presumere che le persone ridurranno il consumo di cibi non essenziali». La capacità di Ozempic di bloccare il meccanismo dei desideri potrebbe essere una brutta notizia anche per le aziende di alcolici: uno studio preclinico condotto su topi con disturbo da uso di alcol ha mostrato che questo farmaco riduceva il loro desiderio di alcol. Gli scienziati stanno ora studiando il farmaco come possibile trattamento per questo tipo di disturbi. Bruno Monteyne, analista di Bernstein, ha affermato che il fatto che il farmaco induca a consumare meno cibo, potrebbe avere come effetto una vita più lunga. E vivere di più significa acquistare di più. «Un consumatore felice e sano è un fatto positivo per le aziende che vendono beni di consumo» ha concluso.

 

 

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