Da The Economist, 1 febbraio 2025 – Nella politica globale, si sta diffondendo un nuovo fervore per la riduzione della burocrazia e delle regolamentazioni che soffocano l’economia. Leader di tutto il mondo, da Donald Trump a Javier Milei in Argentina, da Narendra Modi in India a Rachel Reeves nel Regno Unito, hanno promesso di tagliare la “red tape” che ostacola la crescita. Anche il Vietnam comunista sta cercando di semplificare la propria burocrazia.
Se ben gestita, questa rivoluzione potrebbe stimolare la libertà economica, la crescita e l’innovazione, abbassando i prezzi e accelerando lo sviluppo di nuove tecnologie. Tuttavia, il rischio di un approccio caotico, come quello adottato da Trump, potrebbe generare più danni che benefici. Smantellare indiscriminatamente le funzioni essenziali dello Stato senza un piano coerente rischia di tradursi in disagi sociali ed economici.
L’abbondanza di regolamenti è un problema evidente: negli Stati Uniti si spendono 12 miliardi di ore l’anno per rispettare le norme federali, mentre in Europa il Parlamento ha prodotto il doppio delle leggi rispetto agli USA negli ultimi cinque anni. Le imprese devono affrontare complessi obblighi di conformità, con costi elevati e ritardi nei progetti infrastrutturali. In Gran Bretagna, regole pensate per proteggere flora e fauna finiscono per rallentare la costruzione di nuove infrastrutture.
Le cause di questa proliferazione normativa sono molteplici: il progresso tecnologico richiede nuove leggi per la sicurezza online, la crisi climatica impone vincoli sulle emissioni, mentre la sfiducia nel capitalismo dopo la crisi finanziaria ha portato a una maggiore regolamentazione. Inoltre, i cittadini, invecchiando e accumulando ricchezza, chiedono più protezione per i propri interessi.
Tuttavia, l’eccesso di regolamentazione danneggia soprattutto le piccole imprese, soffoca la concorrenza e rallenta l’innovazione. Storie di successo come la Gran Bretagna di Margaret Thatcher, l’India negli anni ’90 e il sud Europa nel 2020 dimostrano che la deregolamentazione può essere un potente catalizzatore economico. In Argentina, le riforme di Milei hanno già ridotto i prezzi di alcune importazioni fino al 35%.
La sfida è trovare un equilibrio tra ambizione e prudenza. In Europa servirebbe un “Dipartimento per l’Efficienza del Governo” per snellire la burocrazia, mentre negli Stati Uniti sarebbe necessario un approccio più metodico, come quello adottato in Argentina. La chiave del successo non sta nell’eliminare indiscriminatamente le regole, ma nel riformarle con logica e lungimiranza per creare un sistema più efficiente e dinamico.
Sintesi dell’articolo: “The revolt – Governments everywhere are discovering a zeal for cutting red tape. How to get it right.”, pubblicato da The Economist (UK), 1 Febbraio 2025
L’articolo originale può essere letto anche sulla piattaforma Pressreader a questo link: https://pressreader.com/article/281578066346413
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