«Il mio business è SOCIAL»

Di
Redazione Millionaire
3 Agosto 2012

Noto per il microcredito della Grameen Bank, oggi il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus lancia una nuova sfida: l’impresa con finalità sociali

Che cos’è il social business?

«Finora le aziende hanno impiegato tecnologia e creatività per generare profitto, oggi potranno usarle per risolvere i problemi delle persone. Dal punto di vista organizzativo questa impresa non è molto diversa da quella tutta tesa al massimo profitto: diversi sono gli obiettivi, perché l’orientamento è produrre un mutamento positivo nella condizione sociale delle persone».

Con il social business si guadagna?

«Questa impresa di nuovo tipo può anche produrre un profitto, ma gli investitori che la finanziano non ne hanno parte alcuna: recuperano però, in un lasso di tempo stabilito, il capitale investito. Il business non va confuso con la carità, qui si tratta di imprese a tutti gli effetti, che devono recuperare tutti i costi sostenuti».

Ci sono imprenditori interessati a questo modello di impresa?

«Nel 2007 è iniziata la produzione della joint venture Grameen Danone di yogurt arricchito con micronutrienti: il prezzo è di 0,06 euro per un vasetto da 80 grammi. Ci sono infatti social business che producono alimentari, alloggi, assistenza sanitaria o altri beni a prezzi accessibili ai poveri, altri che sono socialmente benefici perché sono di poveri o disagiati, a cui va ogni profitto finanziario prodotto. Entro l’anno nascerà Grameen Italia, in collaborazione con Unicredit e Università di Bologna, per fornire denaro a tassi molto bassi e dare l’opportunità di avere un lavoro indipendente. Altre iniziative coinvolgono grandi multinazionali: Volkswagen per la costruzione di un’auto a basso costo, Adidas per dare scarpe a tutti a 80 centesimi di euro… Soluzioni raggiungibili grazie alla tecnologia».

Pensa che di questi tempi il social business abbia una possibilità di riuscita?

«La gente cambia solo quando tutto va male. Ora è il momento migliore per creare nuove opportunità, guardando altrove. La sfida è innovare i modelli di business e applicarli con efficacia di costi e produzione. Il social business è come un nuovo paio di occhiali: quello vecchio pensa solo al profitto, mentre le nuove lenti ci fanno focalizzare come risolvere i problemi della gente».

Perché lei dà cosi tanta attenzione ai poveri?

«I poveri sono bonsai: non c’è niente di male nei loro semi, semplicemente la società non ha mai concesso loro la base su cui crescere».

Identikit

Nato nel 1940 a Chittagong, in Bangladesh, Muhammad Yunus è economista e banchiere. Ha insegnato in università americane (Colorado e Tennessee) e nel 1977 ha fondato in Bangladesh la Grameen Bank, istituto di credito che presta quantità esigue di denaro (“microcredito”) senza richiedere garanzie. Nel 1998 ha scritto la sua autobiografia, Il banchiere dei poveri (Feltrinelli, 8 euro) e nel 2006 gli è stato assegnato il premio Nobel per la Pace. Nel 2008 ha pubblicato Un mondo senza povertà (Feltrinelli, 15 euro) e ricevuto la laurea honoris causa in Scienze politiche dall’Università La Sapienza di Roma. Per fine anno sono programmate le riprese di un film ispirato alla sua vita con la regia di Marco Amenta.

Maria Spezia, Millionaire 4/2009

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