La mia mente (non) dà i numeri

Di
Redazione Millionaire
6 Agosto 2012

Autistico, ma dotato di un talento straordinario per i numeri e le lingue. Daniel Tammet ha fatto della sua malattia la sua fortuna

«Da bambino mi sentivo sfortunato perché ero diverso e volevo essere uguale agli altri. Se qualcuno mi avesse detto che poteva rendermi normale, lo avrei pregato di farlo subito. Oggi gli direi di lasciarmi stare: sono contento di essere come sono». Daniel ha tutti i motivi per essere orgoglioso di sé: esegue a mente calcoli complicati in pochi secondi, parla 11 lingue e ne ha addirittura inventata una. Eppure, questo cervellone ha enormi difficoltà nel compiere i gesti più elementari, come allacciarsi le scarpe o farsi la barba. Ed è ossessionato da rituali ripetitivi, come contare gli indumenti prima di vestirsi. Tammet soffre di una forma di autismo chiamata sindrome di Asperger, ma è anche un “savant”, cioè una persona con ritardo mentale ma dotata di abilità straordinarie. Come lui esistono solo altri 50 individui al mondo. Il suo primo exploit è del 2004 quando, durante un evento benefico, recitò a memoria le prime 22.154 cifre del pi greco. I media lo proclamarono brainman, genio, e da lì le interviste, i documentari, le apparizioni in tv. La sua autobiografia Nato in un giorno azzurro (Rizzoli, 18 euro), tradotta in 18 lingue, ha venduto oltre mezzo milione di copie. In queste pagine, Tammet racconta la sua infanzia da “diverso”: l’isolamento, lo scherno dei compagni, l’incapacità di muoversi bene, la difficoltà di fare le operazioni aritmetiche come voleva l’insegnante. Perché per il piccolo alunno di allora, come per l’adulto di oggi, i numeri non sono semplici segni tracciati su un foglio. Sono invece colori, forme, immagini, suoni e sensazioni. Il numero 1 è di un bianco che acceca, il 3 è rotondo, il 4 timido e silenzioso, il 5 ha il rumore di un tuono, il 9 è azzurro, il 13 ondulato, l’89 è neve che cade dal cielo. Nella sua mente, non conta, disegna. Ciò che lo distingue dagli altri savant è che riesce a descrivere ciò che pensa, e rappresenta quindi un’occasione unica per gli esperti di esplorare “da dentro” il mondo dell’autismo.

Nel suo secondo libro, Embracing the Wide Sky, spiega come la sua mente trasforma le informazioni e sottolinea l’importanza dell’intuizione per studiare la matematica e le lingue.

«Il genio, in tutte le sue forme, non è frutto di una semplice stranezza del cervello: è il risultato di qualità molto più caotiche, dinamiche ed essenzialmente umane, come la perseveranza, l’immaginazione, l’intuizione e perfino l’amore». Proprio grazie a queste qualità, Daniel ha (almeno in parte) sconfitto la sua malattia. E da lupo solitario si è trasformato in un animale sociale, girando il mondo e incontrando gli altri. INFO: www.optimnem.co.uk

Cristina Galullo, Millionaire 7-8/2009

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