L’arte al coatto? La spiego in dialetto!

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18 Aprile 2013

«Sto quadro qua è ‘n sacco famoso e fa parte de quell’epoca che se chiama Rinascimento» scrive nel suo blog Paola Guagliumi, romana, 44 anni, per parlare della celebre opera, La Primavera di Sandro Botticelli.

Paola è una guida turistica che ha avuto l’idea di rendere l’arte accessibile anche ai non appassionati, o meglio “truzzi” come si diverte a chiamare i lettori dei suoi post. Come? Traducendo i dettagli di capolavori dell’arte mondiale in dialetto romano, il tutto condito con una spolverata di ironia.

Risultati: in pochi mesi oltre 3mila follower su Tumblr, piattaforma social per creare blog, e 10mila fan sulla pagina Facebook.  Oggi non ha ancora pensato di farci un business, «mi diverto ma ho già un lavoro», ma la sua idea potrebbe portare un po’ di aria nuova in un mondo, quello museale, non sempre sensibile all’innovazione.

Millionaire l’ha intervistata.

Come ti è venuta l’idea?

Dalla mia esperienza come guida turistica. Lavoro giornalmente con stranieri e so quanto sia necessario parlare in un linguaggio comprensibile. Un discorso che vale anche per il pubblico italiano, specie se giovane e poco incline ai codici artistici. Allora ho deciso di provare a cambiare le carte in tavola con un blog accessibile anche a chi non mastica arte e prova noia alla sola idea di mettere piede in un museo».

A chi si rivolge il blog, in particolare?

L’ho pensato, in primis, per ragazzi. Li chiamo “truzzi” per gioco, ma poi al blog accedono, in realtà, persone di tutti i tipi, dal ragazzino che non capisce nulla d’arte ma ama leggere cose divertenti, a gente di media e alta cultura. Ad esempio, mi seguono anche professionisti che lavorano nel mondo artistico».

arte spiegata ai truzzi prima foto

 

Come è stata accolta l’idea?

Bene. Molto bene. Pensare che è partita per puro divertimento. Ho ricevuto poche critiche, in gran parte dai puristi del dialetto che non mi perdonano errori nella trascrizione. Ma a loro sfugge il senso dell’iniziativa».

Pensato di farci un lavoro?

In realtà un lavoro ce l’ho. Sono una guida turistica e sono contenta di ciò che faccio. Il blog per ora non ha fini economici anche se in futuro le cose potrebbero evolversi diversamente. Oggi vendo gli articoli che scrivo, questa la mia fonte di guadagno con il sito. Certo se qualcuno mi proponesse di farci un libro o un programma televisivo…».

guida2

Quanta preparazione c’è dietro un post?

Io sono laureata in lettere, indirizzo storico artistico e ho superato l’esame provinciale per il patentino come guida. Leggo e conosco la poesia dialettale. La preparazione è la base per fare un lavoro di qualità. Poi ci vuole impegno: per realizzare un singolo post servono anche 3-4 ore».

Come si innova il proprio lavoro?

Ogni volta che vedi che nella tua attività c’è una barriera che impedisce al tuo pubblico di seguirti, allora capisci che è giunto il momento di cambiare. Di modificare la tua offerta per far sì che raggiunga un numero più vasto di persone. È questa la lezione dell’esperienza. Insomma, mai fossilizzarsi, ma sottoporre tutto alla prova del mercato».

INFO:  http://lartespiegataaitruzzi.tumblr.com/

(Foto utente flickr Mike Licht, NotionsCapital.com )

Giancarlo Donadio

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