Mamma, ho intervistato Steve Jobs!

Di
Redazione Millionaire
5 Ottobre 2012

Se puoi sognarlo puoi farlo

 Corro in direzione del telefono. L’ansia non mi fa ragionare e sbaglio tre quattro volte a digitare il numero dell’editore prima di riuscire finalmente a mettermi in contatto con lui:

“Virgilio ho una cosa da dirti. Mi ha risposto. Steve Jobs ha risposto alle mie domande. È il grande colpo che aspettavamo”.

Mi vesto rapido e vado in Redazione.  È il momento più bello, raccontare ai ragazzi del mio successo:

“Ce l’abbiamo fatta. Tutti insieme. Steve Jobs ha risposto alla mail. Abbiamo raggiunto le stelle!”.

 Dopodiché c’è il triste risveglio. E mi rendo conto che è stato tutto un sogno. Che Steve Jobs è morto da un anno e non potrò mai intervistarlo.

Mai!

Eppure il sogno era così reale.

Tanto reale che ho deciso di condividerlo con voi.

 La mia intervista a Steve Jobs (in sogno)

 Ciao Steve, a 25 anni “valevi 100 milioni di dollari”. Come hai fatto a non cadere nella trappola di trasferirti su una spiaggia dei Caraibi e passare lì tutta la vita?

Steve Jobs: Ma sai, non era poi così importante, perché non ho mai realizzato le mie idee per soldi. Essere l’uomo più ricco al cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera dicendomi che ho fatto qualcosa di meraviglioso, questo è quello che conta per me.

 Quali sono gli eventi che di più hanno segnato la tua vita? Potresti raccontarceli?

[blockquote align=”center” variation=”red”]Steve Jobs: Due sono gli eventi che mi hanno maggiormente segnato. Il primo quando avevo appena compiuto diciassette anni. Mi capitò allora di leggere una citazioni di un autore che diceva qualcosa come: “Se tu vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo sarai sempre nel giusto”.

Mi impressionò così tanto che ho trascorso i trentanni successivi della mia vita a guardarmi allo specchio ogni mattina per chiedermi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita starei facendo quello che faccio ora?” E ogniqualvolta che la risposta era “No” sapevo che c’era qualcosa nella mia vita che andava cambiato.[/blockquote]

E il secondo evento?

Steve Jobs: All’epoca non mi fu subito chiaro. Ma essere licenziato dalla Apple fu la cosa migliore che potesse capitarmi. Il peso del successo si tramutò in leggerezza. E mi sentii finalmente libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

 Qual è il  segreto per essere creativi? Per non fossilizzarsi? Per stare sempre al passo coi tempi?

Steve Jobs: Pensare che Il nostro tempo è limitato. Per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi. Viviamo seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

 Come fai a convivere con la tua malattia e con l’idea della morte? Dove trovi la forza di andare avanti e di pensare al futuro?

Steve Jobs: Il pensiero che sarei morto presto è stato il più grande aiuto che abbia avuto per prendere le decisioni importanti della mia vita. Perché praticamente tutto, le aspettative del mondo esterno, l’orgoglio, svanisce di fronte alla morte. E lascia solo quel che è importante le paure e gli imbarazzi della sconfitta. Ricordarvi che dovrete morire è il modo migliore per non cadere nella trappola, e pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è motivo per non seguire il vostro cuore.Come vedi il futuro della tua azienda senza di te che ne sei sempre stato il faro?

Steve Jobs: Se domani finissi sotto un autobus la Apple non sarebbe in alcun pericolo. Certo, non credo ci sarebbe una festa per celebrare l’accaduto. Ma ci sono persone molto capaci. E il mio lavoro è sempre stato di creare un team degno di successori. E ci sono riuscito.

 Spesso nelle tue interviste leghi il business ad una storia d’amore. Puoi chiarirci meglio questo paragone?

 Steve Jobs: L’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti: come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo trovi. Non accontentarti. Devi essere affamato. E un po’ folle proprio come in amore.

Questo era Steve Jobs e questo il mio sogno in parte realizzato. E voi cos’è che vorreste fare di impossibile? È davvero impossibile?

 Giancarlo Donadio

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