Shot girl da sei zeri

Di
Redazione Millionaire
9 Agosto 2012

Bryan Auld, 26 anni, ex analista in J.P. Morgan, ha fondato una squadra di shot girl: ragazze che incrementano i fatturati dei bar con una vodka. Da New York, l’idea invade il mondo

Da analista finanziario a imprenditore. Come è nata l’idea delle shot girl?

«Era l’inizio del 2007 e in alcuni bar di New York si stava diffondendo una nuova moda: far girare delle ragazze che vendevano bicchierini di alcolici ai clienti che non si trovavano nei pressi del bancone. Da subito, ho notato che queste ragazze non erano addestrate per il lavoro e i bicchierini erano confezionati in modo scadente. L’idea poteva essere sviluppata e resa più produttiva. Detto fatto. Con l’amico Dominic D’Aleo l’ho trasformata nel servizio più innovativo di New York».

Che cosa fai esattamente?

«Vendo ai proprietari dei locali una squadra di shot girl ben addestrate a far bere i clienti. In pratica, offro profitti gratis. Le ragazze sono una nuova fonte di profitto senza costi. Tratteniamo i nostri guadagni direttamente dal cliente finale e diamo al locale un’ampia porzione di guadagno. È un servizio “chiavi in mano”: il proprietario non si deve preoccupare di nulla, ci occupiamo noi dell’intera gestione. In più, le ragazze con il loro modo di fare creano un’atmosfera festosa, che attira nuovi clienti e incrementa il giro d’affari del bar».

Come scegli le ragazze?

«Arrivano a noi dai settori più disparati: sono modelle, ballerine, insegnanti, impiegate, fotografe. A noi interessa la loro capacità di vendere un prodotto con la personalità. Il requisito fondamentale è essere estroverse, non belle. Contrariamente a quanto si possa immaginare, non è la più carina a vendere di più, ma la più espansiva. Per questo facciamo loro un lungo training, dove imparano a comportarsi anche nelle situazioni più imprevedibili».

Di quanto aumenta il fatturato del locale?

«A New York, dove lavoriamo di più, un bar può guadagnare per ogni serata da 600 a 1.000 dollari (400-700 euro) in più, grazie al nostro servizio. Senza contare i nuovi clienti che arrivano al bar».

Quanto paghi le ragazze?

«Oltre alle mance, che possono arrivare a costituire il 60% del guadagno di una serata, le ragazze sono pagate a commissione. Per ogni bicchierino venduto (che al cliente costa tre-quattro dollari, ndr) trattengono 25 centesimi. Se superano un certo numero di shot venduti, la commissione aumenta e viene applicata anche a tutti quelli venduti in precedenza. Il sistema ha due vantaggi. È un incentivo per le ragazze, che cercheranno di incrementare le loro vendite, e consente a noi di fare un’analisi. Applicando un semplice algoritmo, riusciamo a individuare qual è lo shot più richiesto, quali ragazze vendono di più e quali di meno».

Quanto guadagni per ogni serata?

«Considerando tutti i locali in cui forniamo il nostro servizio, il nostro guadagno si aggira intorno a 2.000-3.000 dollari (1.500-2.000 euro) a serata, a volte di più a volte meno».

Quando lavoravi in J.P. Morgan guadagnavi 45mila dollari lordi l’anno. E ora?

«I nostri margini sono aumentati ogni anno, dall’inizio della nostra attività (la Auld D’Aleo Inc. è nata nel febbraio 2008, ndr). Nel 2010 abbiamo raggiunto un fatturato di 430mila dollari (circa 300mila euro), che sommato a quello dei due anni precedenti ci porta a 1,2 milioni di dollari (830mila euro)».

Dove hai trovato il coraggio di lasciare un posto sicuro?

«Quando ho dato le dimissioni da J.P. Morgan era l’1 gennaio 2008. Avevo 23 anni ed era il mio primo lavoro dopo l’università. Ma era anche il periodo in cui l’intero sistema finanziario cominciava a tremare. Nel team in cui lavoravo ero il più giovane, sapevo che sarei stato tra i primi a “saltare”. Il progetto shot girl mi piaceva, e ho iniziato a lavorarci con Dominic, anche lui analista come me ma per un’altra banca. Per cinque mesi ci siamo trovati tutte le sere per fare i conti. Ho lasciato un lavoro sicuro e “stabile” per una strada che i miei colleghi giudicavano stramba. Ironia della sorte, nel marzo 2008 l’intera divisione in cui lavoravo è stata eliminata, mentre io stavo iniziando una nuova affascinante avventura».

La tua formula diventerà un franchising?

«Sì. Stiamo studiando un franchising che possa essere applicato a bar, discoteche e club di tutto il mondo. Sarà pronto entro quest’estate».

La vita è adesso

I consigli di Bryan Auld e Dominic D’Aleo a chi vuole mettersi in proprio

› Cerca di essere te stesso ed esserlo subito.

› Se hai una passione o delle attitudini che ti differenziano dagli altri, seguile.

› Non preoccuparti del passato né del futuro, perché non esistono. Focalizzati sul presente.

› Porta a termine i tuoi obiettivi.

› Fai un passo alla volta.

› Sii ottimista. Iniziare un business da zero che genera milioni di dollari sembra impossibile, ma non lo è. Focalizza la tua energia positiva sull’obiettivo.

Identikit

Bryan Auld, 26 anni, due anni fa ha mollato un lavoro a Wall Street per mettersi in proprio.

Con un amico si è inventato un nuovo business. Offre ai bar di New York una squadra di shot girl che vendono ai clienti vodka e tequila in fialette di plastica colorata. Le ragazze sono addestrate con un training specifico per imparare a vendere e a difendersi dalla folla.

 

Tiziana Tripepi, Millionaire 5/2011

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