Storia di Skype. Uno svedese, un danese, milioni di telefonate online

Di
Redazione Millionaire
23 Agosto 2012

Storia di Skype, uno dei più importanti fenomeni della Rete. Acquistato recentemente da Microsoft per una cifra stratosferica, è nato nel 2003 dalla mente di due giovani innovatori

È il più famoso programma di telefonia via Internet ed è protagonista di una storia che ha rivoluzionato la Rete e ha creato nuove opportunità importanti per chi con la Rete ci lavora. Nel 2003 lo svedese Niklas Zennström e il danese Janus Friis, cofondatori di Skype, hanno intuito il modo per sfruttare il VoIP (acronimo di Voice Over Internet Protocol) e le tecnologie di digitalizzazione della voce, esistenti da molto tempo prima.

Zennström, svedese, 44 anni, doppia laurea in Economia e Ingegneria, è uomo di grande ingegno, così come il collega Friis, danese, 41 anni. I due, negli anni, si erano già distinti per essere veri precursori di innovazione. Nel 1991 erano entrambi coinvolti in Tele2, compagnia telefonica nota in tutta Europa, e proprio dalle file della società hanno deciso di staccarsi e dare vita a un proprio progetto.

Skype non era ancora nei loro pensieri, ma la strada si stava delineando. «Negli anni 90 le persone hanno cominciato a viaggiare molto per lavoro e a necessitare di connessioni più veloci e pratiche» ha raccontato  Zennström a The Guardian. Il primo prodotto inventato dai due sviluppatori è stata la piattaforma “pirata” di condivisione file KaZaA, che diede loro immediato successo. Che era nulla però a confronto di quello che avrebbero generato di lì a qualche anno con Skype. «Nel 2001, con lo sviluppo delle reti Wi-Fi, aveva senso pensare di utilizzare Internet per effettuare telefonate» racconta Zennström.

Ci siamo resi conto che il VoIP era una tecnologia in giro da tempo, ma che non funzionava benissimo. Nel frattempo l’uso globale della banda larga stava raggiungendo la saturazione. Così abbiamo sviluppato un’applicazione VoIP basata, questa volta, sulla tecnologia peer-to-peer (le chiamate viaggiano da computer a computer e non tramite gestori telefonici, ndr) che garantisse l’elevata qualità delle telefonate in tutto il mondo.

A far poi diventare reale l’idea ci hanno pensato tre programmatori di Tallinn, che in Estonia sono considerati eroi nazionali: Jaan Tallinn, Ahti Heinla e Priit Kasesalu. Era il 2003 e la conquista planetaria era avviata. Nel primo mese di vita, Skype, che oggi ha sede in Lussemburgo, ha convogliato verso di sé un milione di utenti. Nei primi sei mesi sono saliti a sei milioni. Oggi Skype conta circa 663 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui 170 milioni effettivamente attivi.

I tre segreti del successo

«Sono tre le chiavi del successo di Skype» spiega a Millionaire Ferdinando Pennarola, docente del dipartimento di Management e tecnologia dell’Università Bocconi di Milano.

La prima è il sistema di chiamata tramite pc. Molto efficace, ha superato software simili, presenti all’epoca della sua nascita ma di qualità scadente. La seconda è il modello di business totalmente free che consente il download a tutti gli utenti della Rete. Infine, la velocità del marketing, che ha generato un effetto-rete molto importante. Per intenderci, un conto è se due persone utilizzano Skype per comunicare e un conto è se lo fanno milioni di utenti. è questo l’effetto-rete.

Skype non ha avuto bisogno di fare azioni di marketing e ha utilizzato se stesso per farsi pubblicità. Telefonare gratis in tutto il mondo è un’opportunità apprezzata da tutti. E dopo il lancio e il successo la storia di Skype si è notevolmente vivacizzata.

La cessione a eBay

Nel 2005 Zennström e Friis cedono l’azienda alla società di aste online eBay per 2,5 miliardi di dollari. L’operazione, però, non dà i frutti sperati e nel 2009 il gruppo eBay vende il 65% della società a un gruppo di investitori privati, che fa capo a Marc Andreessen, l’inventore del browser Netscape, per 1,9 miliardi di dollari. In quella occasione, il 14% torna nelle mani di Zennström e Friis.

Nel frattempo sono state molte le novità lanciate da Skype, tra cui il servizio di SkypeOut per chiamare a tariffe vantaggiose numeri di telefono fissi o cellulari in tutto il mondo. In pratica, la telefonata viaggia in Rete gratuitamente fino all’imbocco del circuito locale a pagamento. Chi chiama da Milano a New York con Skype, sfrutta il servizio analogico della telefonia solo quando arriverà a New York. Ecco perché si pagano pochi centesimi per una chiamata intercontinentale. Un sistema geniale che ha dato il via a un successo unico da non generare concorrenza.  «Ci hanno provato in molti, a contrastare Skype, ma ormai la sua base è molto robusta» sottolinea Pennarola. «Il servizio si è diffuso nei contesti giusti e con l’introduzione di SkypeOut ha fatto un ulteriore passo avanti».

Tante luci, qualche limite

Il sistema non ha nessun difetto? «Un difetto c’è e non è trascurabile» spiega Pennarola. «Skype “ruba” la banda su Internet per far viaggiare il servizio, quindi si va sempre più verso la saturazione della banda stessa e il peggioramento della qualità. Si tratta di un difetto strutturale che richiederebbe interventi e investimenti importanti». Ma questa non è l’unica carenza. «Skype è troppo orientato sulla piattaforma Windows. Solo da poco, infatti, si sta aprendo con decisione anche ad altri sistemi operativi, Mac OS X in primis, ma c’è ancora molto da fare. Skype per Linux per esempio, è come se fosse inesistente» aggiunge Filippo Vendrame, blogger di Digital.it (www.digital.it).

L’acquisto di Microsoft

Il colosso Microsoft ha recentemente acquistato Skype per 8,5 miliardi di dollari. Gli esperti parlano della più costosa operazione di mercato mai conclusa dal gruppo americano, che ha scelto di fare sua un’azienda che attualmente ha 686 milioni di dollari di debiti, 7 milioni di perdite e un fatturato di 860 milioni di dollari.

Ora si parla di un nuovo futuro per il più celebre servizio di telefonia via Internet. «Da questa nuova acquisizione si sviluppano molteplici strade. Una frontiera sarà quella di allargare la base degli utenti paganti per Skype, ossia coloro che chiamano su telefoni della rete fissa o cellulari anche esteri» dichiara Luca Dello Iacovo, social media researcher per la Fondazione Ahref (www.ahref.eu). Se­condo Vendrame saranno gli utenti business a beneficiarne: «Il futuro di Skype “Made in Microsoft” è tutto da scoprire, tuttavia l’azienda di Redmond vuole sfondare sia nel settore consumer, inserendo la piattaforma di Skype in tutti i suoi servizi, tra cui ad esempio Messenger, sia nel settore business, dove sta proponendo novità e servizi di valore aggiunto per le aziende». Nuove opportunità si aprono, quindi, per il mercato delle comunicazioni VoIP. «Si stima che entro cinque anni questo avrà un valore di quasi 40 miliardi di dollari. I motivi di un crescente successo sono chiari: costi bassi e addirittura l’assenza di spese per le chiamate tra utenti della stessa piattaforma». Va da sé che il nuovo colosso Microsoft-Skype darà del filo da torcere al mercato. E se fino a oggi nessuna azienda è riuscita a sbaragliare la potenza di Skype, ora diventerà ancora più complicato.

Il signor Skype oggi è un business angel

È uno dei padri di Skype, ma è soprattutto un genio dell’imprenditoria. Dopo aver regalato al mondo la possibilità di chiamare gratuitamente, utilizzando una semplice connessione Internet, Niklas Zennström, insieme al collega Janus Friis, ha dato vita al canale di video online ad alta definizione Joost e al servizio di streaming musicale Rdio. C’è di più: Zennström ha fondato il gruppo d’investimento Atomico, con sede a Londra, diventato punto di riferimento per gli imprenditori del settore dell’alta tecnologia. Insomma, l’imprenditore-filantropo (ha fondato anche la Zennström Philanthropies a sostegno del cambiamento climatico, dei diritti umani e dell’imprenditorialità sociale) con la passione per le regate, ha deciso di investire sempre più nelle nuove tecnologie. Dalla sua nascita, nel 2006, il fondo ha investito in oltre 40 realtà distribuite nel mondo. E ci sono ancora opportunità. Se avete un’idea fatevi avanti.

info: www.atomico.com

Consulenti? Tutti su skype

Una passione può generare soldi se la si mette al servizio di Skype. Basta scaricare l’ultima versione, impostare un account PayPal, dare un nome al proprio servizio di consulenza, stabilire una tariffa e il gioco è fatto. Si diventa consulenti di qualunque argomento e lo si fa proprio utilizzando Skype. Dall’astrologia alle lezioni di lingua, dalle ripetizioni agli affari personali, dalla consulenza matrimoniale all’informatica. Il segreto è essere davvero specialisti dell’argomento e scegliere la tariffa più concorrenziale. Nessun tariffario preciso, ma la legge del libero mercato. Skype si prende una commissione che viene definita in sede di attivazione del servizio, i profitti verranno corrisposti sul proprio account PayPal circa quattro mesi dopo ciascuna chiamata, una volta al mese, il 15 o entro il 15 del mese. Tutte le info su www.skype.com

L’esperto

Il futuro di Internet sarà a pagamento

Cosa ne sarà della Rete in futuro? «Assisteremo alla migrazione verso la Rete di nuova generazione» spiega il docente Ferdinando Pennarola. Ci vorranno più di una decina di anni e molti investimenti, ma sarà un passaggio necessario. Assisteremo alla nascita di nuovi modelli di business. Oggi, quello che regge meglio è basato sul concetto di gratuità, come Google per esempio. Nel prossimo futuro, a questo si affiancheranno nuovi modelli alternativi anche a pagamento. La rivoluzione è necessaria e assisteremo a un importante cambiamento, reso indispensabile dallo sviluppo della Rete: servizi total free saranno affiancati da molti servizi a pagamento. E questo vale per tutti i settori e i prodotti: dai programmi alle applicazioni, ai servizi di informazione». Non solo. Secondo Filippo Vendrame, blogger di Digital.it, Internet sarà sempre più parte della vita quotidiana di ognuno di noi, quindi «saranno necessarie connessioni ultraveloci che consentiranno di utilizzare una serie di nuovi servizi che ci cambieranno la vita in meglio».

Assunta Corbo, Millionaire 9/2011

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