Turner il casinaro

Di
Redazione Millionaire
8 Agosto 2012

Sbruffone, anticonvenzionale, visionario: Ted Turner, l’ex magnate dei media, noto per aver fondato il canale satellitare Cnn, si racconta in un’autobiografia. «Così ho perso otto miliardi di dollari»

«Per essere felici in questo mondo, è necessario innanzitutto avere un cellulare e poi un aeroplano. Allora sei davvero senza fili. Io ho avuto l’esperienza di arrivare al top dopo essere andato su e giù vorticosamente nel mondo degli affari come sulle montagne russe. Ora me la cavo. Se sai risparmiare e non compri aerei nuovi a lungo raggio, o cose del genere, con uno o due miliardi di dollari puoi tirare avanti». Parola di Ted Turner. È conosciuto per essere il fondatore del canale satellitare Cnn e per aver sposato l’attrice americana Jane Fonda (da cui si è poi separato). Negli ultimi anni è considerato un miliardario sul viale del tramonto, dopo che l’operazione di fusione del secolo fra il gigante dei media Time Warner (di cui era uno dei maggiori azionisti) e America Online si è rivelata un flop colossale.

Lo scoppio della bolla della new economy, nel marzo 2000, è stata fatale a Turner, che ha visto precipitare il valore del suo pacchetto azionario e la sua estromissione dall’azienda che aveva contribuito a fondare. Un disastro economico e finanziario per un uomo che, partito da un’azienda di affissioni ereditata dal padre, è poi diventato uno dei più ricchi del mondo. Il costo della fusione è evidente ancora oggi: America Online è stata appena scorporata definitivamente da Time Warner, impegnata a reinventarsi come fornitore di contenuti. La capitalizzazione di mercato sommata di entrambe le società è solo un settimo di quella al momento della fusione. E nel frattempo la crisi del gruppo ha travolto posti di lavoro e risparmi pensionistici a non finire. E non sono mancati neppure gli scandali su conti truccati ed entrate pubblicitarie gonfiate.

Ma, per liberarsi di qualche sassolino, Turner ora ha scritto un’autobiografia. Si intitola Chiamami Ted (edita in Italia da Etas). In oltre 400 pagine Turner si mette a nudo, raccontando tutti i passaggi della sua incredibile ascesa, imprenditoriale e non. L’ex magnate dei media è infatti l’uomo che ha fatto la più grande donazione della storia, offrendo in beneficenza all’Onu un miliardo di dollari, un terzo del proprio patrimonio. È stato il vincitore nel 1977 dell’America’s Cup, quando la competizione velica non era una gara combattuta a suon di miliardi, per quanto gli appassionati ancora ricordano che Turner si presentò alla conferenza stampa dei vincitori completamente ubriaco. C’è di più: dopo aver rivoluzionato il business televisivo con la creazione di Tbs e Cnn, Turner è stato anche protagonista di spicco nel baseball americano come proprietario degli Atlanta Braves.

La sua infanzia

nell’azienda di famiglia

Quella di Turner è stata una vita senza respiro, iniziata lavorando nell’azienda di famiglia specializzata in tabelloni pubblicitari. Il padre di Ted era un uomo d’affari ingegnoso e, pur tra mille difetti, anche corretto e onesto. Già a 10 anni insegnava al piccolo Ted Turner concetti come l’ammortamento e la motivazione: «Figlio mio, assicurati di darti degli obiettivi talmente ardui che ti risulti impossibile raggiungerli nell’arco di una vita. In quel modo avrai sempre qualcosa davanti a te».

La Turner Advertising Company diventa una delle aziende più grandi del settore dei tabelloni pubblicitari nel sud degli Stati Uniti, ma all’apice del successo il padre si toglie la vita. Ha paura di non farcela a pagare i debiti contratti e subentra l’ossessione di perdere tutto. Il figlio è costretto a prendere le redini dell’azienda e si dimostra da subito un tipo tosto che porta avanti una serie di acquisizioni per aumentare il giro d’affari. A 25 anni il valore dell’azienda di famiglia è già di diversi milioni di dollari ma lui punta sempre più in alto. È un imprenditore che guarda avanti e vuole espandersi in altre aree di business. Sarà questa una costante di tutta la sua carriera. La televisione sembra uno sbocco naturale per gli affari di Ted: tutte le aziende più importanti come la Coca-Cola stanno infatti spostando parte del budget pubblicitario dalle affissioni agli spot televisivi. Nonostante molte ostilità dei soci, Turner inizia una strategia di acquisizioni continue, fatte spesso pagando con carta (ovvero titoli della propria società) o accollandosi debiti su debiti. Per anni tutte le tv acquisite producono solo perdite, ma Turner è convinto che il settore (come era accaduto nel settore delle affissioni pubblicitarie tanti anni prima) possa diventare la gallina dalle uova d’oro.

Occorre saper attendere, realizzare economie di scala, gestire bene le aziende e conoscere bene i propri clienti. Lo stile manageriale di Turner è quello di un vero ciclone, capace di sovvertire al 100% la gestione di qualsiasi azienda. Merito della sua abilità di circondarsi di persone estremamente motivate e in gamba (un’arte che ha appreso nelle regate veliche) ma anche della sua folle incoscienza.

La nascita di una rete all news

In realtà il vero desiderio di Turner è possedere uno dei tre più importanti network televisivi terrestri: Abc, Cbs, Nbc. E passerà almeno 20 anni della sua vita a cercare di stipulare con uno di essi un accordo di fusione o addirittura un’acquisizione ostile. Senza mai riuscirci. L’evoluzione quasi obbligata per espandere il campo d’azione della sua Turner Broadcast System (Tbs) è quindi la tv via satellite. Nasce cosi il progetto folle di una rete all news: la Cnn (vedi box), che lo consacra il numero uno degli imprenditori televisivi del mondo, diventando nel 1991 per la rivista Time “L’uomo dell’anno”. Prova in tutti i modi ad acquisire il network televisivo Cbs ma, quando si rende conto che questa impresa è impossibile, dirige le sue attenzioni sulla Metro-Goldwyn-Mayer, la storica compagnia di produzione cinematografica degli Stati Uniti con la più grande library del settore. Turner realizza anche quest’acquisizione per la cifra di 1,5 miliardi di dollari, ma si porta a casa un’azienda problematica pagata a carissimo prezzo. Di fatto, Ted Turner inizia a perdere il controllo della sua compagnia, facendo entrare alcuni soci che ne limitano l’estro. Intanto nel 1991 scoppia la Guerra del Golfo e questo evento si rivela un’occasione d’oro per Cnn, la rete che aveva basato la sua fortuna sui notiziari. Turner la sa sfruttare alla grande, inventandosi anche altri canali satellitari.

Intanto punta a un’altra fusione spettacolare, proprio con la Time Warner, che significa cinema, editoria, case discografiche, televisione, produzione di spettacoli. Da questa fusione esce ancora più ricco ma sempre meno potente. «Ho imparato a essere il numero due quando ho sposato Jane Fonda» dichiarerà. Si arriva così a inizio 2000 alla fusione: un’operazione da 160 miliardi di dollari. Ted Turner in realtà commette un’incredibile leggerezza. Dal nuovo gigante si attendono utili per oltre 18mila miliardi l’anno. Si tratterà invece di uno dei più colossali flop della storia finanziaria e a rimetterci le penne saranno soprattutto gli azionisti Time Warner (Turner in testa). Le azioni delle dot com crollano e il nuovo gruppo Aol Time Warner risente del cambiamento di vento. Turner viene sostanzialmente licenziato dalla nuova società. La sua fortuna in Borsa scende senza soste e arriva anche la richiesta di divorzio da parte di Jane Fonda, la sua terza moglie. Turner inizia a liquidare parte delle azioni in suo possesso anche per finanziare le attività di beneficenza oltre all’acquisto di diverse proprietà terriere. Un disimpegno che diventa totale con la sua uscita operativa dall’azienda. Si ritira non in bolletta, ma con un patrimonio stimato in due miliardi di dollari.

Dalle news ai bufali

Con la sua uscita dall’azienda Ted Turner investe in titoli di Stato e proprietà terriere. Oggi è il più grande proprietario terriero negli Stati Uniti con oltre 15 ranch che si estendono per 8.000 kmq, dove pascolano oltre 50.000 bufali, specie di cui è il principale allevatore al mondo. Diventa anche fondatore e proprietario di una catena di ristoranti western (Ted’s Montana Grill) mentre continua a portare avanti i suoi progetti di beneficenza. «Mi è capitato tante volte di riflettere o scherzare riguardo all’epitaffio che vorrei far incidere sulla mia lapide. Per molto tempo ho pensato di far scrivere: Qui giace Ted Turner. Non ha mai posseduto un network terrestre. Ultimamente propendo per: Non ho nient’altro da aggiungere». Questo è Ted Turner. Prendere o lasciare.

così è nata la Cnn

Oggi è uno dei canali televisivi più conosciuti e informati del mondo. Ma quando fu lanciata sembrava una stravaganza: una rete diffusa via cavo che trasmetteva news 24 ore su 24 prima negli Stati Uniti, poi via satellite in tutto il mondo. Alla fine degli anni 70 le grandi reti televisive valutano l’idea ma la mettono da parte: troppo rischiosa e costosa. E questo nonostante possedessero già studi, giornalisti, sedi, presentatori. Ted Turner ci si butta dentro anche se nelle televisioni che ha guidato fino a quel momento non ha mai avuto nemmeno una redazione giornalistica.

«Henry Ford non ebbe bisogno di alcun focus group per sapere che la gente avrebbe preferito automobili economiche ai cavalli, e dubito che Alexander Graham Bell si sia fermato a riflettere per stabilire se la gente avrebbe preferito comunicare per telefono. I soliti esperti predicono che questa televisione non sarebbe arrivata al lancio e tantomeno avrebbe avuto successo. Il fatto poi di avere una sede ad Atlanta e non a New York viene considerato un grave errore. Inutile dire che anche questa volta Turner non ha i soldi sufficienti per portare l’azienda al punto di pareggio. Per riuscire ad andare on line, deve indebitarsi a tassi da strozzino (25%) e cedere alcuni canali televisivi. Nei primi anni la Cnn si rivela un pozzo senza fondo e per di più altri concorrenti come Abc cercano di entrare, attratti dal posizionamento del canale. Turner riesce a rispondere agli attacchi e con la Guerra del Golfo arriva la consacrazione definitiva. Che fa dire al presidente americano George Bush: «Io vengo a sapere più cose dalla Cnn che dalla Cia». Dalla gloriosa Cnn di quegli anni oggi sembra passato un secolo. Secondo gli addetti ai lavori, da quando Ted Turner l’ha dovuta mollare, questa tv si è poi ritrovata schiacciata fra reti più aggressive come Fox News e Msnbc. Gli ascolti sono crollati e, di conseguenza, anche gli introiti pubblicitari.

Salvatore Graziano (ha collaborato Roberta Rossi), Millionaire 4/2010

logo-footer
Il mensile di business più letto.

Direttore responsabile: Federico Rivi

Editore: Millionaire.it Srl Indirizzo: Largo della Crocetta, 2 20122 Milano (MI) Italy

Partita IVA: 12498200968 – Numero iscrizione ROC: 38684

© 2024 millionaire.it.