Laurenzana, paese di 1.700 abitanti in provincia di Potenza, aderisce al progetto “Case a 1 euro”, che da anni diversi piccoli Comuni promuovono nel tentativo di frenare lo spopolamento, recuperare vecchi immobili in disuso e rivitalizzare i centri storici. Così la storia si ripete. E un borgo pittoresco, che non è però tra le prime destinazioni turistiche sulle guide d’Italia, finisce sulle pagine dei media stranieri. Com’era già successo con Ollolai, in Sardegna, Sambuca di Sicilia e molti altri. “Italian town sells €1 houses with no deposit required” titola ora la Cnn, che sottolinea come Laurenzana «si distingua dalla concorrenza per aver ammorbidito alcune regole del programma».
Spesso si chiede agli acquirenti una cauzione, tra i 2000 e i 5000 euro, a garanzia dell’impegno a ristrutturare l’immobile acquistato. L’amministrazione di Laurenzana invece non chiede depositi.
«Vogliamo aiutare i nuovi arrivati ad acquistare la casa dei loro sogni senza renderlo difficile con procedure noiose e requisiti rigorosi» ha spiegato il sindaco Michele Ungaro all’emittente americana.
Come funziona
Dopo l’esposizione mediatica, iniziative come Case a 1 euro suscitano l’interesse di migliaia di persone e i Comuni sono sommersi da telefonate e email da ogni parte del mondo. Ecco perché il primo cittadino ci tiene a precisare che sarebbe meglio presentare fin da subito una proposta del piano di ristrutturazione che si ha in mente e specificare il motivo dell’interesse (si vuole comprare una casa per le vacanze? Per creare un b&b? Per aprire un negozio?) piuttosto che dire semplicemente “voglio una casa a 1 euro”. Possono partecipare cittadini italiani e stranieri, imprese e associazioni.
Al momento, a disposizione ci sono circa 10 immobili, ognuno tra i 40 e i 150 mq. Gli acquirenti dovranno impegnarsi a restaurare la casa acquistata, presentare un progetto entro tre mesi dall’acquisto e, una volta ottenuti i permessi, completare i lavori entro 3 anni.
L’obiettivo di Case a 1 euro: rianimare i piccoli centri
Laurenzana è un paese di origini medievali, che si è sviluppato attorno al castello e alla Chiesa Madre, percorso da vicoli e stradine e circondato dai boschi di faggi e abeti bianchi dell’Appennino lucano.
«Non abbiamo necessità di nuove costruzioni e di nuove cementificazioni» spiega il Comune sul regolamento del progetto.
«La strategia per migliorare il contesto abitativo e riappropriarci della nostra identità culturale è rianimare i piccoli centri abbandonati e riqualificare beni in stato di abbandono».
Gli obiettivi dell’iniziativa sono recuperare e valorizzare il patrimonio esistente, attrarre persone e favorire la nascita di nuove attività (botteghe, negozi, strutture turistico-ricettive), contribuendo così alla crescita economica del paese.
Info: http://www.comune.laurenzana.pz.it/laurenzana/detail.jsp?otype=100008&id=121479