40enne perde il lavoro e ne inventa uno: «Così creo un’opportunità»

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17 Febbraio 2015

L’azienda per la quale lavorava chiude i battenti. E lui si ritrova senza un lavoro a 40 anni: «È un’età difficile. Pochi scommettono su di te, sei troppo “vecchio” per gli incentivi e troppo qualificato. Allora ho deciso di inventarmi una professione» spiega Giovanni Cafaro, salernitano, laureato in Scienze della Comunicazione. Oggi è un codista, lavoro che lui stesso ha ideato: «Aziende e professionisti mi pagano per fare le code al posto loro, per sbrigare pratiche burocratiche, come registrare contratti di affitto, aprire una partita Iva, sbrigare pratiche di occupazione suolo pubblico per un evento…».

Di Giovanni Millionaire ha già parlato (quasi un anno fa). E di strada ne ha fatta tanta da quando ha stampato i primi volantini a Milano, dove vive, per avviare la sua nuova attività: 5mila fogli dove spiegava tutte le cose di cui si sarebbe occupato, a un prezzo di 10 euro all’ora: «Ho capito che c’era spazio per operare in una città frenetica come Milano, dove tutti vanno di corsa. Tante cose che nessuno ha voglia di fare, come le code. Allora perché non occuparmene io».

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Da quel gennaio del 2014, ha avviato la sua professione, stampato t-shirt, organizzato corsi di formazione, rilasciato interviste in Italia e in tutto il mondo (Inghilterra, Francia, Russia fino al Giappone …) creato un contratto nazionale per codisti e per ultimo aperto un sindacato: «Quando le cose hanno iniziato ad andare bene, ho capito che potevo trasmettere il mio messaggio agli altri. Nei corsi di formazione (il prossimo si terrà a Salerno, il 19 febbraio, 100 euro a persona, ndr) insegno come diventare leader nella professione, quale atteggiamento avere verso i clienti, come avvicinarsi al mondo della pubblica amministrazione, come organizzare il proprio lavoro e il proprio tempo. A Salerno, sarà presente anche un’azienda immobiliare, la Remax, che al termine del corso assumerà due codisti tra i partecipanti».

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E poi l’idea del sindacato, si chiama Sinclado, che nasce per tutelare la categoria dei codisti, ma si estende a lavoratori di ogni categoria e settore: «La novità è che sarà il primo sindacato ad andare a casa delle persone che hanno bisogno di essere aiutate. D’altronde, la professione me lo “imponeva”: come codista sono io a recarmi dai miei clienti. Era anche logico che come sindacato fossimo noi a muoverci verso gli iscritti».

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#Italiacheriparte è il nostro hashtag, il nostro motto. Come si fa a ripartire oggi?

«Deve cambiare l’approccio credo. Bisogna, innanzitutto, credere nelle proprie possibilità e fare leva sulle proprie competenze. Inventarsi un lavoro, come ho fatto io, non significa cercare cose complesse, ma partire da idee semplici e bisogni sentiti. Chi è che ama fare le code, in fondo? Poi ci vuole determinazione, assecondare una propria intuizione con un duro lavoro. È l’unico modo per crearsi un’opportunità oggi: non aspettare, agire e portare avanti la propria idea, nonostante tutto».

INFO: http://www.giovannicafarocodista.it

Giancarlo Donadio

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