Dalla Puglia alla Silicon Valley: Roberto ci svela i segreti di The Box Company

Di
12 Maggio 2015

Da Gioia Del Colle (comune di Bari) a Palo Alto (in California). Tra le sedi di Facebook e LinkedIn c’è un’azienda italiana: si chiama The Box Company ed è un idea di Roberto Calculli, 44 anni, imprenditore di Gravina in Puglia, studi di Giurisprudenza a Pisa, che ha puntato tutto sul mobile marketing, quando pochi avrebbero immaginato l’esplosione degli smartphone: «Ho fondato la mia prima azienda nel 2002 e abbiamo iniziato con un modello che permetteva di inviare in contemporanea lo stesso sms a una moltitudine di persone. L’idea era nata come esigenza personale: facevo il responsabile vendite ed ero stanco di dover fare una miriade di telefonate ogni volta che spostavo una riunione» racconta Roberto a Millionaire.

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Nel 2002 fonda Leader Mobile srl, che diventa negli anni un punto di riferimento per il marketing via sms. Nel 2012 lascia l’incarico di responsabile e realizza una startup: «Sentivo la necessità di andare oltre, sperimentare nel campo del mobile marketing che in quegli anni stava esplodendo. Allora ho messo su un team di 15 collaboratori. Chiesto un finanziamento a Unicredit (250mila euro) e partecipato e vinto un bando regionale.

The Box Company offre oggi tre soluzioni per le aziende (piccole e grandi che vogliono promuoversi sul mobile): «Abbiamo creato una piattaforma integrata che consente di inviare sms interattivi, landing page (pagina web in grado di pubblicizzare la tua offerta ma con un obiettivo preciso: invitare i visitatori a compiere un’azione e ottenere una conversione, ndr). E uno strumento per creare, pubblicare e condividere lo story telling dell’azienda in pochi passi. I prezzi vanno da 20 euro a 1000 euro l’anno».

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L’azienda ha oggi quattro sedi (Gioia del Colle, Barcellona, Milano, Palo Alto) e un fatturato di 2 milioni di euro, è partner dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano. E sarà parte della squadra italiana di innovatori selezionati per l’edizione della Maker Faire (15-17 maggio nella Bay Area di San Francisco).

«Non è stato complicato affermare l’idea in un mercato così ricettivo oggi ad accoglierla. Le difficoltà maggiori sono nella ricerca di personale altamente qualificato. Se un software che puoi fare in un mese, lo fai in 15 per mancanza di competenze specifiche, diventa un problema. Il segreto per un business di successo nel mobile è partire dal prodotto, mettendosi nei panni del cliente, immaginare di essere tu il compratore di ciò che offri. Per fare innovazione non serve avere l’idea del secolo. Basta partire da applicazioni già esistenti e migliorarne i processi, velocizzandoli o avvicinandosi sempre di più alle esigenze dei clienti. La parola chiave è integrare. D’altronde anche Steve Jobs, quando ha ideato lo smartphone, ha messo insieme in un unico strumento, tutti i dispostivi che aveva lanciato negli anni precedenti. Ai giovani dico pensate in grande. Realizzate qualcosa che può essere esportato».

INFO: http://www.dmmplatform.net/

Giancarlo Donadio

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