Per fare networking i social non bastano. Servono costanza, educazione e intelligenza. Ecco otto errori da evitare.
«Tutti parlano di network e networking, ma pochi usano questi strumenti al massimo della loro potenza» esordisce Cristina Gianotti, coach con 15 anni di esperienza. Per dare a tutti gli strumenti per creare le connessioni giuste nel modo giusto, ha scritto Connecting dots.
Gli errori da evitare
1. Fare networking solo sui social
«Molti si limitano a mettere un post su Facebook e danno per scontato che l’informazione sia arrivata a tutti. Non solo, sottostimano la portata degli incontri personali. In realtà, i social sono solo dei facilitatori» spiega Gianotti.
2. Dare più peso alla connessione che al contenuto
Spesso si creano connessioni “a vanvera”. Senza una base di interessi e caratteristiche comuni, è tutto inutile.
3. Usare il networking solo per cercare lavoro
La rete di relazioni serve in ogni circostanza della vita, personale e professionale.
4. Scambiare il networking per la raccomandazione
«In realtà, è uno scambio alla pari. Ognuno di noi ha un patrimonio di contatti e conoscenze grazie al quale può rendersi utile. E, in futuro, ottenere qualcosa in cambio».
5. Sottostimare il proprio network
Possiamo conoscere anche poche persone, ma magari il contatto “utile” nella circostanza non è diretto, ma è un amico di un amico. Il network è democratico: le persone sono tutte importanti e come tali vanno trattate. Non sappiamo mai da dove ci può arrivare l’aiuto decisivo.
6. Dare per scontato che tutti sappiano ciò di cui abbiamo bisogno
Se cerchiamo lavoro e abbiamo sparso m la voce, ci sentiamo in pace con noi stessi. Ma siamo sicuri che tutti quelli che ci conoscono sappiano esattamente che cosa sappiamo fare e che lavoro cerchiamo?
7. Farsi vivi solo quando si ha bisogno
Il networking è un’attività da portare avanti in modo costante e sincero. «I social aiutano a ricordarsi i compleanni, le ricorrenze sono un’occasione per tener vivo il contatto, ma alla fine è l’incontro one to one a fare la differenza: un caffè insieme, una telefonata, anche un messaggio su Skype» dice Gianotti.
8. Essere timidi
Se a un evento incontriamo qualcuno che conosciamo, non dobbiamo aver paura di non essere riconosciuti o di parlare di ciò che ci sta a cuore. In genere le persone si ricordano se hanno condiviso qualcosa con noi. E magari, da una chiacchierata, può uscire un’opportunità.
Tratto da Millionaire di novembre 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it