Treedom chiude un round di finanziamento da 2,4 milioni di euro

Di
Tiziana Tripepi
29 Marzo 2017

Tommaso Speroni e Federico Garcea nel 2010 hanno creato una piattaforma che permette di finanziare la piantumazione di alberi a livello globale.

Scegliere un albero da piantare in una zona del mondo dove è utile farlo e seguirlo online. Per aiutare la riforestazione o contribuire a nutrire le popolazioni locali. In Senegal, Camerun o Kenya. È l’idea di Tommaso Speroni e Federico Garcea (30 e 35 anni), che nel 2010 hanno creato Treedom. Millionaire ne ha parlato ai suoi inizi. Ma oggi Treedom è una vera azienda, con più di 20 dipendenti e 321mila alberi piantati. Enel è diventato uno dei suoi maggiori clienti. E il team ha appena chiuso il primo round di finanziamento, raccogliendo 2,45 milioni di euro.

«Molti dicono che sia difficile trovare investimenti in Italia: oggi possiamo dire con soddisfazione di aver sfatato questo luogo comune» ha commentato Federico. «Non vediamo l’ora di mostrare tutte le novità che arriveranno e di portare il meglio di Treedom anche all’estero: ingegno, creatività, allegria». L’aumento di capitale, infatti, servirà ad avviare un processo di internazionalizzazione. Tra gli investitori: Ersel, Antonello Manuli Holding, Rancilio Cube, U-Start Club, Sella Ventures e altri privati.

Che cos’è Treedom?

«Un sito dove chiunque può scegliere un albero da piantare e seguirlo online. È una specie di adozione a distanza: l’albero, che sia un cedro a Haiti o un limone in Senegal, viene geolocalizzato e fotografato, può essere custodito o regalato virtualmente a terzi, per esempio per Natale o per San Valentino. Il tutto in un’ottica di gioco, ispirata al “vecchio” Farmville: per esempio puoi calcolare quanta CO2 produci e quanti alberi ti occorrono per compensarla» spiega Federico Garcea.

Com’è nata l’idea?

«Io e il mio socio eravamo appassionati di Farmville. Un giorno abbiamo pensato: se ci sono così tante persone disposte a pagare per un albero virtuale, perché non vendere alberi reali? In realtà ci eravamo già occupati di sostenibilità nella nostra precedente startup, che produceva biocombustibili in Africa».

Cosa c’entrano gli alberi con Enel?

«Le imprese, e non solo quelle nel settore energetico, sono molto attente a tematiche quali l’ambiente e la corporate social responsibility. Enel è stato il nostro primo grande cliente, ci ha acquistato 12mila alberi in un colpo solo».

Come li avete contattati?

«Tramite una società di comunicazione. Siamo stati fortunati perché in quel periodo Enel voleva fare una “agrisponsorhip” al tour di Jovanotti: ci hanno chiesto di calcolare l’emissione di CO2 del tour e hanno acquistato tanti alberi quanti ne servivano per compensare. Gli alberi venivano dati in omaggio insieme al biglietto. La stessa iniziativa è stata ripetuta per il tour di Tiziano Ferro e per X-Factor».

Chi compra i vostri alberi?

«Il 15% dei nostri clienti è costituito da privati, che nella maggior parte dei casi li usa acquista come regalo. Le aziende sono circa 330. Attraverso il nostro servizio, riescono a comunicare in modo facile e divertente il loro impegno per le tematiche ambientali. Il business è decollato subito, nel 2015 il nostro fatturato ha raggiunto il milione di euro. Il nostro proposito è quello di espanderci e diventare la piattaforma mondiale per finanziare piccoli progetti di forestazione».

Ad oggi Treedom ha piantato 321mila alberi. L’azienda conta più di 70mila utenti, tra privati e aziende, e 18.893 contadini coinvolti.

INFO: www.treedom.net‏

 

L’intervista è tratta da un articolo pubblicato su Millionaire di aprile 2016.

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