10 mosse per fare personal branding con il metodo Roberto Re

Di
Lucia Ingrosso
2 Marzo 2016

Gianluca Lo Stimolo e Roberto Re, sono soci in Hrd, una delle principali società di formazione in Italia. Lo Stimolo si è inventato Stand Out, ufficio stampa marketing oriented, specializzato nel posizionamento delle aziende. E nel personal branding delle persone. «Abbiamo sviluppato un metodo, partendo da quanto fatto nel 1999 sul personal branding di Roberto Re, all’indomani della separazione fra lui e i suoi ex soci» spiega Lo Stimolo. Oggi Re è uno dei formatori italiani più noti, autore motivazionale da 300mila copie vendute. Operazione riuscita, quindi. Ecco il metodo, in sintesi.

1. Su chi fare personal branding?
In ambito aziendale, non è detto che l’imprenditore sia la persona giusta. Può avere problemi di immagine o anche di timidezza. In tal caso come brand ambassador si può scegliere un manager rappresentativo, ma anche un dipendente modello fidelizzato. Personal branding con testimonial?Meglio di no. Dimentichiamoci i tempi di Nino Manfredi testimonial di Lavazza per 15 anni. Oggi i vip pubblicizzano più marchi, sono meno rappresentativi e fedeli. E, soprattutto, poco controllabili e moltocostosi.

2. Il posizionamento
Una volta deciso su chi puntare, il primo passo è il posizionamento. Chi sei, che cosa fai, quali sono le tue qualità distintive? A fare la differenza: una specializzazione, la creazione di un metodo, un’innovazione importante.

3. Scegli una nicchia
Di quale ambito vuoi diventare il punto di riferimento? Il segreto è quello di scegliere una nicchia e non un intero settore. E quindi: sì a diventare leader nell’ambito non delle penne in genere, ma delle penne stilografiche realizzate in legno (esempio).

4. La promessa
Devi definire nel dettaglio, e in modo convincente, il benefit che offri ai tuoi clienti.

5. Comunicati in modo integrato e coerente
Strumenti necessari: un nuovo curriculum (no modello europeo, sì storytelling: raccontati in modo nuovo e convincente), un sito/blog, un video in cui ti presenti in sintesi (chi sei, che cosa fai, quali sono le tue caratteristiche di eccellenza), un restyling del look coerente con l’immagine comunicata, una serie di scatti fotografici professionali (spesso i media privilegiano le notizie corredate da belle immagini).

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6. E i social?
Non è necessario essere presente su tutti. Piuttosto che esserci in modo approssimativo, meglio non esserci. LinkedIn è un punto di partenza per chi fa business. Anche chi lo usa, ne sfrutta le potenzialità al minimo. Facebook è per un pubblico allargato. Twitter ha un target più alto e intellettuale. Instagram e Pinterest sono ideali per chi ha necessità di mostrare immagini (cuochi, fiorai, fotograf, stilisti…).

7. Scrivi un libro
Sai quando una persona è ritenuta un esperto su un argomento? Quando su quell’argomento ha scritto un libro. ll libro rappresenta un biglietto da visita “arricchito” con cui farsi conoscere e da cui farsi accreditare.

8. Crea un’associazione
Sai quali sono metodi infallibili per diventare il punto di riferimento nella tua nicchia? Organizza il primo convegno italiano sull’argomento e/o fonda la prima associazione in tema.

9. Le celebrity
Utile anche una campagna legata alle celebrity, che vede il coinvolgimento di vip nel veicolare il tuo messaggio.

10. L’ufficio stampa
Essenziale, infine, un’attività di ufficio stampa e di pubblicità (specie online). Perché tu puoi anche essere unico, ma se nessuno lo comunica, il mondo ne rimarrà all’oscuro.

Questo è un estratto dell’articolo di Lucia Ingrosso pubblicato su Millionaire di febbraio.

Lucia Ingrosso

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