Aiuto le persone che vivono un lutto (e mi invento un lavoro)

Di
18 Novembre 2014

Silvia Mecca, 36 anni di Lodi, molla il lavoro e si inventa una nuova professione: accompagnatrice del lutto: «Aiuto le persone che stanno vivendo un lutto e chi sta per morire ad attraversare questa fase di cambiamento. Per lutto, non intendo solo la morte fisica. Anche la perdita di un lavoro, la rottura di un fidanzamento o un matrimonio, diventano ostacoli che bloccano la vita delle persone. Io le aiuto a comprendere come possono rimuoverli e andare avanti» spiega a Millionaire.

Laureata in Economia aziendale, indirizzo marketing, si è avvicinata alla professione dopo un lungo percorso di formazione ed esperienze. Oggi ha un suo studio, riceve sia a Lodi che a Milano. Offre consulenze e corsi di formazione in giro per l’Italia.

Come è nata l’idea?

«Ho lavorato in una società di formazione aziendale (http://www.dalecarnegie.it/)  e poi come assistente commerciale presso un gruppo di grossisti idrotermosanitari (http://www.deltaits.it/). Ma non ero soddisfatta: da sempre ero affascinata dalle tematiche connesse alla morte. Allora mi sono iscritta a un’accademia di scienze olistiche, all’Ispa Counseling di Milano, dove insegno. Ho preso il diploma e sono diventata counselor».

E poi…

«Nel 2011 la svolta: mi sono licenziata da lavoro e ho iniziato un percorso di formazione presso monasteri e comunità zen in Irlanda, Scozia e Francia. Ho studiato come le diverse culture affrontano il passaggio dalla vita alla morte. Ho intervistato maestri per cercare di capire e imparare».

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Come funziona il tuo lavoro?

«Ascolto le persone che stanno vivendo un lutto o hanno una persona in famiglia che sta morendo, e le preparo ad affrontarlo. Uso alcune tecniche, come la visualizzazione guidata (aiuta a rilassare corpo e mente del paziente), EFT integrata (serve a portare a galla le emozioni sopite)… E accompagno la persona nella sua elaborazione del lutto, a riconoscere le sue emozioni e a sbloccare la propria vita. Si tratta di una terapia breve: dura dalle 10 alle 20 sedute».

Come ci si forma per farlo?

«La formazione io me la sono inventata. Sono andata in Italia e all’estero a seguire tutti gli eventi e i contesti dove si parlava di morte e elaborazione del lutto. Mi sono diplomata in scienze olistiche, ho seguito per quattro anni un tirocinio con una psicologa dello Ieo (Istituto europeo di oncologia)… E oggi metto a disposizione corsi di formazione per chiunque voglia fare tesoro delle mie esperienze (200 euro il costo del corso). Tengo seminari in tutta Italia, chi è interessato può scrivermi all’indirizzo di posta elettronica counseling@silviamecca.it».

Quali sono i requisiti richiesti?

«Sembra un paradosso, ma non lo è: ci vuole tanta gioia di vivere. Essere esposti alla sofferenza degli altri, richiede che tu sia una persona ben “collegata” alla vita. Poi è fondamentale aver elaborato un proprio lutto, capacità di ascolto, di stare in silenzio quando serve. Saper ascoltare il dolore e la sofferenza degli altri, ma non riportarlo nella propria vita privata, altrimenti pochi mesi e cambi lavoro. Infine, bisogna saper sorridere. Io lo faccio sempre».

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Si guadagna?

«Faccio studio tre giorni a settimana. In media ricevo 7 pazienti al giorno, di più non riesco fisicamente. Le persone vengono continuamente, anche se faccio poca promozione. Arrivano su passaparola. A questo bisogna aggiungere il guadagno con le lezioni che tengo nei fine settimana: un corso di formazione (grief counsellor) costa 200 euro».

INFO: http://www.silviamecca.it/

Giancarlo Donadio

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