Colloqui di lavoro: 5 modi per controllare il corpo

Di
Tiziana Tripepi
16 Gennaio 2013

Durante un colloquio, non è sufficiente saper parlare e avere un buon curriculum. Utilizzare male il corpo, infatti, può compromettere l’esito del tuo esame.

Hai scritto una buona lettera di presentazione, inviato il tuo curriculum e studiato cosa è meglio dire e cosa tacere a un colloquio. Bravo! Hai fatto i compiti a casa, ma potresti aver dimenticato qualcosa.

Secondo Patti Wood, esperta di linguaggio del corpo:

Un candidato può dare migliaia di segnali non verbali entro il primo minuto in cui incontra un responsabile delle assunzioni e quei messaggi generano un impatto maggiore delle parole usate durante il colloquio.

Ecco perché, per non fare brutta figura con il tuo esaminatore, è necessario conoscere ed evitare alcuni tipici errori di linguaggio non verbale.

Stringi bene

La stretta di mano è uno dei primi elementi su cui verte l’analisi del candidato. Per dare una buona impressione di te, non porgere al tuo interlocutore un pezzo di pelle e ossa senza vita o, al contrario, una tenaglia dalla morsa di acciaio.

Impara a dosare bene la forza: è lì che risiede la tua sicurezza. Una stretta troppo forte potrebbe farti apparire come una persona arrogante, una troppo debole come indecisa o paurosa.

Stai composto

Gli esperti concordano sul fatto che la migliore posizione quando sei seduto a sostenere il tuo colloquio sia quella neutrale. Stare appoggiato sullo schienale, infatti, dà un’impressione di distacco e menefreghismo. Stare invece troppo proteso in avanti può sembrare una minaccia, soprattutto se entri nello spazio vitale del tuo interlocutore.

Siedi in posizione eretta, senza sembrare troppo teso, e metti la borsa a terra accanto alla sedia in modo che non ti sia d’intralcio.

Calma e gesso

Il nervosismo gioca brutti scherzi. Alcune volte, porta le persone a muovere parti del loro corpo in maniera spasmodica,  altre ad armeggiare con i propri capelli, altre ancora a toccarsi ripetutamente il viso.

Nella vita di tutti i giorni questi gesti non generano alcun problema ma, durante un colloquio, possono diventare un elemento di distrazione o di forte irritazione per l’esaminatore. Il messaggio che stai inviando con questi gesti è infatti: «Sono ansioso e non vedo l’ora di uscire da qui». Decisamente diverso da «voglio lavorare per te».

Mani in alto!

Dove metto le mani? Di sicuro non incrociate. Come spesso avrai sentito dire dagli esperti del settore, incrociare le braccia denota un segno di chiusura nei confronti della persona che ti sta dinanzi. La cosa migliore, se sei abituato a gesticolare quando parli, è fare in modo che le tue mani seguano ciò che dici, per aumentare il valore del tuo discorso.

Una dritta che viene direttamente da Mark Bowden, autore del libro Vincere con il Linguaggio del Corpo: tieni le mani lontano dal tuo viso, nella “porzione di verità” del tuo corpo, tra la clavicola e il tuo ombelico. All’interno di questo spazio, potrai gesticolare liberamente.

Non sei un cane

Infine, smettila di annuire a qualsiasi cosa dica il tuo esaminatore! Essere accondiscendente non fa di te un buon ascoltatore, al contrario: potrebbe farti apparire una persona senza spina dorsale o poco intelligente, soprattutto se annuisci a qualcosa su cui non sei d’accordo.

 

Se stai sostenendo un colloquio, questi 5 suggerimenti potrebbero veramente fare la differenza. Di sicuro, però, da soli non bastano a trasformare un’occasione in un’occupazione.

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Giuseppina Ocello

(Fonte Foto: Utente Flickr  Victor1558)

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