Abbiamo chiesto a due esperti di Personal Branding quali meccanismi mettere in moto per la promozione corretta del proprio business, passando per i canali social del momento, con un focus su Facebook.
I social network non sono solo divertimento, tag e vacue condivisioni: l’aspetto ludico non è da sottovalutare, ma non è l’unica faccia della medaglia.
Quella meno conosciuta sfrutta tutte le potenzialità di marketing di questi ambienti sociali per la promozione intelligente e ottimizzata di brand, aziende e, più in generale, del proprio business.
Ma come autopromuovere sé stessi e il proprio lavoro con buoni margini di rientro, sfruttando i social network (e in particolare Facebook)?
Damiano Bordignon ed Enrico Bisetto dell’agenziaSestyle si occupano di Personal Branding, Social Media e Coaching, facendo leva su identità e stile come efficaci strumenti creativi per raggiungere, grazie anche alle opportunità del Web 2.0, concreti obiettivi di business.
Abbiamo chiesto a loro qual è il modo migliore per autopromuoversi tramite i social network:
Partiamo dalle basi: secondo voi qual è lo strumento fondamentale e più utile all’auto-promozione del proprio business disponibile oggi (Social Network, Blog, sito personale, altro)?
Damiano: Credo che sia un po’ come chiedere a un cuoco se, per farsi conoscere, punterebbe di più sulla scelta degli ingredienti o l’originalità nel modo di servire il cibo, sull’ambientazione del locale o la capacità di relazionarsi con i clienti…
Sono assolutamente convinto che per riuscire a comunicarsi e promuoversi nel modo migliore, ciascun Brand debba mettere in atto azioni complementari e coerenti tra loro utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione. Difficile stabilire a priori se ci sia uno strumento principe, valido per tutte le attività, in grado di portare i risultati sperati.
Enrico: Sono assolutamente d’accordo con quanto detto da Damiano, il problema, infatti, è che spesso tanto i clienti quanto i consulenti si concentrano sugli strumenti, sul loro utilizzo, sulle metriche (più o meno valide) per misurarne i risultati, quando invece il punto di partenza dev’essere la realtà del cliente e gli obiettivi che si prefigge. In base a questi si può costruire una strategia “su misura” che utilizzi gli strumenti più adatti e che li integri tra loro in modo coerente (tenendo conto anche delle attività off-line).
Ogni settore ha i suoi meccanismi di promozione e non tutti vanno d’accordo con il web, se non si adottano strategie adeguate. Secondo voi esiste uno strumento universale che (anche i meno esperti) possono utilizzare con risultati positivi? (penso ad aziende, piccoli brand, attività di consulenze).
D: Ogni strategia deve essere personalizzata, mettendo in campo azioni che partano “dal punto in cui il committente si trova”. Per quanto riguarda gli strumenti, mi piace pensare che come un’attività ha una sede fisica, così chi si affaccia al mondo digitale deve avere una sua “casa” dove discutere e confrontarsi su tematiche specifiche. Il blog nasce proprio con questo obiettivo.
E: Il web è sempre più web sociale e, in questo senso, è aperto e facilmente accessibile anche alle realtà meno “digitali” perché le dinamiche di relazione che lo animano non sono molto dissimili da quelle che si sono sempre attuate anche off-line.
Facciamo un esempio: prima l’imprenditore o il professionista avevano la possibilità di far conoscere la propria attività, incontrare potenziali clienti o partner relazionandosi nella quotidianità con gli altri, ad esempio lungo il tragitto da casa al lavoro, o in una pausa al bar sotto l’ufficio. Oggi queste stesse possibilità gli sono offerte dal web sociale.
Quindi non parlerei di strumenti o strategie universali, ma di atteggiamenti corretti che si riassumono principalmente in apertura, ascolto e autenticità.
Cosa vuol dire esattamente parlare di Personal Branding e in che modo può aiutare a creare e rafforzare il proprio Business?
D: Il Personal Branding è un percorso che nasce dalla consapevolezza che ogni azione che compiamo incide sull’immagine che comunichiamo di noi stessi, e di conseguenza sulla nostra reputazione.
E visto che la reputazione influenza in modo indiscutibile il nostro business, dedicare del tempo per lavorare sulla consapevolezza di sé, sulla definizione degli obiettivi, sull’espressione di sé e sulla creazione di relazioni (aree attorno a cui ruota un percorso di Personal Branding), è un ottimo sistema per riuscire a comunicare in modo efficace e coerente quel Brand così unico e prezioso che ciascuno di noi rappresenta.
E: Fare Personal Branding significa: A) puntare sulla propria unicità, farla emergere comunicando le proprie competenze e le proprie passioni. B) creare un network di relazioni (on e off-line) che condividano un reale interesse comune e che si basino sulla condivisione di contenuti originali e utili. C) Utilizzare gli strumenti del web per farsi conoscere anche da chi, off-line, probabilmente non avrei mai avuto la possibilità di incontrare. D) Arrivare a nicchie di mercato altrimenti difficilmente raggiungibili. Tutti obiettivi che inevitabilmente rafforzano e portano nuova linfa al proprio business.
Facebook: in che modo può aiutare a promuovere sè stessi o la propria attività? Quali sono gli errori da evitare?
D: Facebook, come tutti i Social Network, aiuta la diffusione positiva della percezione del Brand se il Brand (che sia azienda o persona) non fa autopromozione. Se io utilizzo i Social Network per quello che sono, cioè luoghi di relazione, e quindi dialogo, ascolto, fornisco contenuti nuovi mettendomi in gioco e facendomi conoscere per quello che sono autenticamente, allora aumenterà la mia credibilità all’esterno.
E: Facebook (come gli altri Social) è quel bar in cui chiacchiero con gli avventori avendo così la possibilità di fare network e sondando nuove opportunità anche di business senza che questo sia però il principale (e più palese) obiettivo.
Se entrando al bar ogni giorno ripetessi quanto sono bravo, quanto sono grandiosi i miei prodotti/servizi, invitando con enfasi i miei interlocutori a servirsene, ma senza stabilire un reale dialogo con loro, probabilmente non solo non otterrei i risultati sperati, ma finirei col venire ignorato perché inopportuno.
Sui Social Network è esattamente lo stesso, gli utenti sono lì per socializzare, divertirsi, al più trovare qualche informazione utile.
L’autopromozione spinta è vissuta come invadente e inopportuna e va sicuramente evitata, mentre è fondamentale l’ascolto. Non solo perché mi permette di capire come sono percepito, ma anche perché può darmi importanti indicazioni per il mio business, permettendomi di conoscere le reali esigenze degli utenti cui mi rivolgo.
Cosa ci si può aspettare da una buona attività su Facebook (ritorni in termini economici, buona visibilità, una vetrina, accrescimento autorità ecc)?
D: Stare su Facebook nel modo giusto aumenta la mia credibilità, la mia reputazione, la disponibilità di chi mi segue a fidarsi di me. In altre parole fidelizzazione.
E: Continuando con la metafora di prima, cosa poteva aspettarsi l’imprenditore di qualche tempo fa che ogni giorno andava al bar? Sul breve periodo niente di concreto, ma aveva la consapevolezza che senza quel mondo di relazioni si sarebbe precluso molte possibilità.
Lo stesso vale per Facebook: non è un canale di promozione come i media tradizionali e, in questo senso, non posso calcolarne il ritorno economico sul breve periodo come potrei fare con un investimento pubblicitario su una rivista o in TV. Ma devo avere la consapevolezza che senza una presenza efficace su Facebook (o su altri Social Network) limito la possibilità di farmi conoscere (posso proporre i migliori prodotti/servizi al mondo, ma se nessuno li conosce…) ma anche quella di accrescere e migliorare il mio business (partendo dall’ascolto dei miei utenti). E, aspetto fin qui non ancora emerso, mi precludo l’opportunità di entrare in relazione e collaborare con altri professionisti.
In sintesi, i Social Network sono le nuove piazze, agorà digitali dove le persone socializzano, discutono, si scambiano informazioni e consigli: ignorarli significherebbe isolarsi e rinunciare alle innumerevoli possibilità che quelle relazioni offrono.
I consigli di Damiano ed Enrico su come promuovere il proprio business sui Social Network in pillole
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- Puntare sulla propria unicità, farla emergere comunicando le proprie competenze e le proprie passioni.
- Creare un network di relazioni (on e off-line) che condividano un reale interesse comune e che si basino sulla condivisione di contenuti originali e utili.
- Evitare l’autopromozione spinta poiché è vissuta dagli utenti come invadente e inopportuna.
- Privilegiare sempre l’ascolto per stabilire un reale dialogo con l’utente.
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Giovanna Gallo
Giovanna Gallo è una Social Media Strategist, Digital PR e blogger freelance. Calabrese di nascita, vive e lavora a Torino da 4 anni. Specializzata in Giornalismo ed editoria, sul si occupa di attualità, costume e tv; collabora da 2 anni e mezzo con il settimanale Mondadori Tustyle. Su Twitter dice le cose migliori (seguila @gioska23) ma anche sul blog non scherza (www.giovannagallo.it) e ogni tanto dice cose serie (guest post su vari portali moda, beauty, Social Media Marketing e lifestyle).