La cattiva notizia dice che la disoccupazione in Italia è in aumento: 2,9 milioni, il livello più alto registrato dal 2004. La buona dice che “il lavoro c’è ma non si vede”.
Questo uno dei punti salienti affrontati dalla Fondazione Orienta Italia, in occasione di “Educational tour”, un progetto di orientamento al lavoro rivolto a 100mila studenti.
Obiettivo del programma: dare ai giovani alcune regole da seguire per orientarsi verso quei lavori di cui ci sarà maggiore richiesta in futuro (da qui al 2020).
Ma quali sono?
Da uno studio della Fondazione emerge che da qui a sette anni aumenterà la richiesta di infermieri (226mila unità in più nel 2020). Anche i chimici avranno vita facile: otto su dieci firmano il primo contratto a due mesi dalla laurea. Quanto al campo dell’agricoltura ci sarà sempre più richiesta di figure quali l’alchimista di campagna, creatore di liquori e distillati attraverso inediti accostamenti di prodotti, e il food blogger, lavoro adatto a professionisti, come a dilettanti, che amano sperimentare ricette nuove ed originali e condividerle sul web.
Non poteva mancare la green economy con due attività che si fanno largo: l’eco auditor, che si occupa di verificare che i processi produttivi di un’azienda siano conformi alle normative ambientali, e l’eco chef, cuochi che utilizzano solo ingredienti biologici.
Se la passano bene anche i laureati in Scienze Motorie dove si prevedono circa 110mila assunzioni nel settore. Situazione stabile per informatici e ingegneri che non faticheranno a trovare lavoro nei prossimi sette anni. Tra le figure più richieste project manager, web marketing e laureati in ingegneria gestionale.
E per i non laureati? Spazio anche per loro, nell’artigianato, con 170mila posto vacanti. Richiesti falegnami, installatori di infissi, panettieri, pasticcieri, sarti e cuochi.
Giancarlo Donadio
(fonte foto utente flickr ericmcgregor)
