Eventi: dall’online all’offline. L’esperienza di Flashmob Milano

Di
Silvia Messa
23 Ottobre 2012

Dal semplice messaggio di posta all’evento di Facebook, quali sono le strade seguite dalle agenzie per organizzare senza intoppi un’attività offline partendo dal web e dai social? Abbiamo chiesto al team di Flashmob Milano come si porta gente dal virtuale al reale: ecco la loro esperienza.

Organizzare un evento non è proprio impresa facile, soprattutto se non si hanno i mezzi giusti per diffondere l’iniziativa o le conoscenze adatte o, più semplicemente, un buon numero di contatti.

Non stiamo ovviamente parlando di eventi professionali, sebbene gli strumenti social a nostra disposizione ci permettano di promuovere dalla semplice conferenza stampa al più non-convenzionale flashmob. Eppure non sempre è ovvio che, chi ci segue online, magari su fan page affollate o account Twitter popolari, voglia seguirci anche offline, per strada, in un contesto che sia reale e non solo virtuale.

Abbiamo girato la questione a dei veri esperti del settore, il team dell’agenzia pubblicitaria Creativi Digitali, soffermandoci su quali canali sfruttare e come muoversi per organizzare un evento offline partendo dall’online. I due titolari dell’agenzia, Cristina Usai e Daniele Giudici, grazie al loro marchio FlashMob Milano, hanno già organizzato con successo alcuni degli eventi non convenzionali più celebri degli ultimi anni, soprattutto nel capoluogo lombardo.

Abbiamo chiesto a loro di partire dall’inizio (lo strumento Eventi su Facebook, ad esempio) per capire quali meccanismi ci sono dietro un’iniziativa di successo.

 

Come funziona praticamente lo strumento eventi di FB e per quale tipologia di eventi è il caso di utilizzarlo?

[blockquote align=”center” variation=”teal”]Funziona in modo semplice! Facebook offre l’opportunità di seguire in modo guidato, tutte le impostazioni necessarie per rendere l’evento il più chiaro ed esaustivo possibile.

Già dal titolo è fondamentale attirare l’attenzione e fare focus sull’esigenza che si vuole rendere nota. È importante essere il più accurati possibile indicando tutti i campi che vengono offerti e completarlo con una bella immagine accattivante. Un evento compilato in modo completo, e per tempo, può essere un grande supporto alla comunicazione, che deve ruotare intorno allo stesso.

Il passo successivo è il coinvolgimento che parte dai contatti diretti, che ovviamente potrebbero essere interessati, e sui quali si fa leva per l’espansione e la condivisione dell’evento. Spesso è fondamentale investire in ADS (le inserzioni pubblicitarie su facebook) per cercare di veicolare l’attenzione dell’evento sulle persone che potrebbero essere interessate. Le tipologie di evento sono le più disparate: dai meeting, ai raduni, ai flash mob, alle cene sociali, ai party… potrebbe essere uno strumento interessante anche per promozioni temporanee, per rafforzarne la visibilità e circoscriverle in un ambito temporale preciso.[/blockquote]

Quanta gente si sposta effettivamente, secondo la vostra esperienza, dall’online alla offline con un click? C’è un modo per quantificarle?

[blockquote align=”center” variation=”teal”]Il numero di partecipanti che si forma sull’evento è indicativo ma mai esaustivo. Si tratta, infatti, di un click dato dal momento e dal desiderio che suscita l’evento stesso. Spesso, il 50% di chi “promette” la partecipazione dimentica l’evento stesso o non “mantiene fede” all’impegno preso, senza sentirsi obbligato a darne giustificazione.

È difficile quantificarne la partecipazione, a meno che non si abbia un obiettivo da raggiungere. In tal caso l’investimento pubblicitario è fondamentale per fare una stima dei potenziali raggiungibili, riducendoli ad un massimo del 10% sulla risposta.[/blockquote]

Flashmob e Facebook: i primi potrebbero vivere senza il secondo o è uno strumento fondamentale? Perché?

[blockquote align=”center” variation=”teal”]Sicuramente i flashmob potrebbero vivere senza facebook ma sarebbe come rinunciare alla piazza sociale più grande a livello comunicativo. Diciamo che sarebbe necessario investire dieci volte di più l’energia per cercare persone interessate e veicolarle verso il proprio sito, sul quale dovrebbero trovare un sistema di “partecipazione” simile a quello che si va a creare con l’evento di Facebook.

Allo stato attuale anche Google+ offre l’opportunità di creare gli eventi, ma non gode ancora dello status di popolarità di cui beneficia, invece, il social di Mark Zuckerberg![/blockquote]

Party Rock: storia di flashmob di successo

Infine, una case history relativa a un evento di grande successo del team di FlashMobMilano, che ci racconta, come effettivamente si sposta un gran numero di persone, come si fidelizzano e come si “tengono strette” nel post evento (video su Youtube per celebrarne la partecipazione, una pagina Facebook interattiva, la promessa di nuovi eventi…).

Guardiamo il video e leggiamo insieme l’esperienza degli ideatori

 

[youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=hJeVzHpfMU4″ width=”560″ height=”315″ autohide=”0″]

 

[blockquote align=”center” variation=”teal”]Il 10 marzo si è tenuto uno dei nostri flash mob più partecipati grazie alle convocazioni dalla rete: il dance flash mob “Party Rock”, un omaggio agli LMFAO che, di lì a poco, sarebbero stati a Milano in concerto.

Il 30 gennaio abbiamo lanciato il flash mob partendo dal nostro sito, flashmobmilano.com, e mantenendo come punto di “raccolta” l’evento su Facebook. Abbiamo invitato, sui social, circa 5.300 persone (aiutandoci con una micro-campagna ADS) delle quali hanno partecipato attivamente oltre mille persone, che si sono prese la briga di imparare la coreografia e ballare in piazza con noi.

All’evento ha partecipato anche qualche migliaia di spettatori per il piacere di essere coinvolti e vedere cosa sarebbe accaduto. È stato un grande successo: noi stessi siamo rimasti stupiti dalla grande affluenza di giovani (il target di riferimento era 14-18 anni) e dalla gioia che hanno dimostrato nel sentirsi trascinati in un’azione così spettacolare.

Malgrado, successivamente, abbiamo riscosso grande successo dalla rete per altre azioni e flash mob, Party Rock rimane un evidente caso di ottimo coinvolgimento e reclutamento dalla rete.

Successivamente all’evento, in sole 72 ore, il video ufficiale online ha contato 18.300 visualizzazioni spontanee (che oggi sono quasi 67.000). La community di Flash Mob Milano è molto partecipata e sentita. Negli ultimi mesi ha avuto una crescita concreta esponenziale, con persone che ci seguono attivamente e con grande interesse, lasciandosi trascinare nei nuovi progetti che li vedono protagonisti e coinvolgendo con piacere amici e conoscenti.

Fra tutti i social che gestiamo, riteniamo che i canali legati a Flash Mob Milano siano fra quelli più sentiti in termini di coinvolgimento e di interazione, sui quali è davvero possibile contare per spostare centinaia di persone dall’online all’offline.[/blockquote]

Giovanna Gallo

Giovanna Gallo è una Social Media Strategist, Digital PR e blogger freelance. Calabrese di nascita, vive e lavora a Torino da 4 anni. Specializzata in Giornalismo ed editoria, sul si occupa di attualità, costume e tv; collabora da 2 anni e mezzo con il settimanale Mondadori Tustyle. Su Twitter dice le cose migliori (seguila @gioska23) ma anche sul blog non scherza (www.giovannagallo.it) e ogni tanto dice cose serie (guest post su vari portali moda, beauty, Social Media Marketing e lifestyle).

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