Il cinguettio della Rete

Di
Redazione Millionaire
23 Agosto 2012

Il social network di sms e messaggi, che tu scrivi e tutto il mondo può leggere, piace agli americani. E in Italia? Ecco come saperne di più di Twitter e della mania digitale da 140 caratteri

Microblog da 140 caratteri. Messaggi da inviare dal Web e con il cellulare e da leggere on line. Siamo su Twitter.com, l’anti- Facebook. Negli Usa è già un fenomeno.

Nel mese di giugno il settimanale americano Time ha intitolato Come Twitter cambierà il modo in cui viviamo.

In pratica è come mandare un Sms, ma con Twitter il messaggio inviato dal Web – o anche dal cellulare – potrà essere letto in tutto il mondo da chi si collega on line.

I contenuti pubblicati dagli utenti sono di ogni genere e spaziano dai commenti strettamente personali (“Ho ricevuto tante telefonate stamattina” ha postato il regista David Lynch il 14 maggio) alle notizie di cronaca (“Obama manda dei diplomatici in Siria” ha annunciato il New York Times il 24 giugno) fino ai comunicati aziendali (“Abbiamo appena ristrutturato un negozio a Parigi” ha scritto la multinazionale del caffè Starbucks il 23 giugno).

Mi piace la sua presa sulla realtà e come evoluzione dell’sms, da sempre strumento di servizio. Se un fatto o un personaggio di mio interesse si raccontassero attraverso Twitter, non esiterei a seguirli e interagire

afferma Roberto Brognara, docente universitario e coautore di New media & comunicazione di marketing (Franco Angeli, 18 euro).

In Italia il fenomeno è ancora poco conosciuto, sebbene le prime notizie sul terremoto dell’Aquila siano state diffuse proprio da Twitter anziché dai media tradizionali.

Per ora da noi si contano circa 6.000-8.000 iscritti italiani, in molti casi autori di blog, ma la crescita aumenta in modo consistente

conferma Caterina Policaro, blogger, autrice di una guida su Twitter (www.catepol.net/2008/01/03/piu-twitter-per-tutti-guida-for-dummies-e-non).

Nemmeno i fondatori, Jack Dorsey (32 anni, ora presidente aziendale), Evan Williams (37 anni, amministratore delegato) e Biz Stone (34 anni, direttore creativo), si sarebbero aspettati un tale successo.

Nel marzo 2006 infatti i tre lavoravano al sito di podcast Odeo (http://odeo.com): Stone e Williams avevano lasciato il loro impiego presso il motore di ricerca Google due anni prima per fondare un’attività in proprio. A loro si era aggregato Dorsey, noto per aver creato un software di aggiornamento al servizio rete taxi.

Dopo una giornata di brainstorming, Dorsey pensò di sviluppare un modo per connettere un gruppo di persone tramite cellulare senza dover scaricare un programma particolare

il 31 marzo Twitter era operativo, anche se non ancora accessibile a tutti. In breve l’idea originaria di connessione incluse sia i cellulari sia il Web, mantenendo però la forma iniziale: ogni messaggio sarebbe stato simile a quello degli sms (non più di 140 caratteri).

La sua immediatezza è uno dei punti di forza. Ed è sufficiente per inviare link, foto e video

spiega Policaro.

Il lancio pubblico del sito risale a luglio 2006 e nei mesi successivi l’iniziativa deve aver impegnato parecchio i tre soci in questioni tecniche: come riuscire ad aggiornare la piattaforma quanto più spesso possibile? E come fare per non intasare il servizio nonostante la crescita costante di utenti?

Il primo punto di svolta per Stone e soci è del marzo 2007, all’Sxsw Festival del Texas (www.sxsw.com), con la vittoria del premio come migliore piattaforma per blog e l’uso in diretta da parte degli stessi spettatori all’evento, che inviavano post sul festival.

Ma come potremmo definire Twitter?

è a metà tra un diario e un giornale, tra attualità e gossip

ha commentato il giornalista Beppe Severgnini sul suo blog Italians (www.corriere.it/solferino/severgnini). Da subito infatti la piattaforma contava su un altro punto di forza: l’aggiornamento (refresh) nel giro di pochi secondi.

Comprensibile quindi l’interesse dimostrato dalle grandi aziende della Silicon Valley: a fine 2007 il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, faceva ai soci una proposta di acquisto, colpito dall’aumento costante di “tweet” firmati da utenti come Barack Obama, allora senatore, e la redazione di Mtv Usa.

Alla crescita inaspettata facevano però seguito, nei mesi successivi, numerosissimi black out del sito, la scomparsa di messaggi e la lentezza di aggiornamento. Ostacoli risolti, nel maggio 2008, con l’iniezione di 10 milioni di euro da parte di venture capitalist e il ricorso a un team di consulenti.

È di fine 2008 l’introduzione di un motore di ricerca interno, che trasforma il sito in un servizio per privati e aziende.

Ha un margine di errore del 2%. E grazie al search, Twitter batte anche Google in velocità

sottolinea Policaro.

Da lì al tributo di sito informativo il passo è stato breve, grazie alla copertura di avvenimenti in tempo reale come l’elezione di Obama a presidente, gli attacchi terroristici di Mumbai e il salvataggio dell’aereo caduto nel fiume Hudson.

Il microblogging può improvvisamente trasformare gente che ha macinato per mesi solo messaggi banali in reporter, fotografi, cameraman

ha osservato Massimo Gaggi, inviato a New York per il Corriere della Sera.

Tra i Vip che trainano la popolarità, meritano una citazione Ashton Kutcher, marito della star hollywoodiana Demi Moore, che lo scorso aprile ha raggiunto oltre un milione di contatti, e la regina Rania di Giordania.

Oggi negli Stati Uniti anche lo sport viaggia su Twitter, con utenti del calibro della tennista Serena Williams, già numero uno mondiale, e la presenza delle maggiori associazioni a livello nazionale, dal basket al football, che pubblicano notizie su partite, punteggi, programmi.

È probabile però che per Stone e soci la questione più pressante sia quella economica, dato che l’azienda è ancora sprovvista di un piano per registrare profitti.

Ma c’è già qualcuno che “twitta” in modo redditizio: Dell, multinazionale produttrice di Pc con oltre 600mila contatti su Twitter, ha dichiarato lo scorso giugno di aver guadagnato oltre due milioni di euro grazie a questo social network.

Dall’aprile 2007, infatti, Dell pubblica coupon e informazioni su nuovi prodotti e ha contato che le cliccate sul suo sito di vendita provenienti da Twitter hanno generato oltre 700mila euro solo nella prima metà del 2009.

È un modo ideale per risolvere i dubbi dei clienti e ascoltarne i pareri, e per di più si traduce in vendite reali

ha affermato Richard Binner delle relazioni esterne Dell.

In Italia la Atac di Roma, agenzia di trasporti comunali, informa via Twitter i cambiamenti di percorso dei tram. Sconti, orari di apertura, cambiamenti di ogni tipo possono essere trasmessi a costo zero a clienti che hanno già espresso interesse nei confronti di un’azienda: e il New York Times ipotizza così una monetizzazione del servizio per le imprese.

 

Maria Spezia, Millionaire 9/2011

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