Al Digital Day 2017 la Commissione europea ha annunciato un progetto pilota per fornire competenze tecnologiche e digitali a migliaia di laureati entro il 2020.
La tecnologia avanza. Cambia il mondo del lavoro, emergono nuove figure professionali, ma non tutti in Europa sembrano pronti al cambiamento. Secondo i dati dell’Unione Europea, solo il 3,6% dei lavoratori ha una specializzazione in materia e appena un cittadino su due (56%) ha competenze digitali di base. Eppure, entro il 2020, ci saranno da 500mila a 700mila posti di lavoro in più nel settore. E già adesso, nonostante gli elevati livelli di disoccupazione giovanile, ci sono due milioni di posti disponibili. Questo perché in molti Paesi non c’è corrispondenza tra le competenze dei candidati e le esigenze del mercato del lavoro.
Il lavoro digitale è uno dei temi affrontati al Digital Day 2017 del 23 marzo, a Roma. L’evento è stato organizzato dalla Commissione europea e dal governo italiano in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma. Obiettivo: prendere impegni condivisi e concreti per un’Europa più moderna.
Tra i provvedimenti, la Commissione ha annunciato un progetto pilota per fornire competenze tecnologiche e digitali a 5000-6000 laureati tra il 2018 e il 2020. Saranno organizzati tirocini pagati di 4-5 mesi aperti agli studenti di tutte le facoltà universitarie. I tirocinanti riceveranno uno stipendio di circa 500 euro al mese.
Gli stage si concentreranno su competenze “deep tech”, come cybersecurity, big data, intelligenza artificiale o quantistica, e generiche, come web design, digital marketing, sviluppo software, coding e graphic design.
I dettagli su come studenti e imprese potranno aderire al progetto saranno comunicati nelle prossime settimane. Se il progetto pilota avrà successo, la Commissione lo svilupperà ulteriormente.