Edoardo Esposito, in arte Sespo, 19 anni, maturità scientifica, segni particolari: 750mila fan su YouTube. Come li ha conquistati? Con impegno e abnegazione.
Se ti dovessi presentare prima di Sespo, chi sei?
«Mi chiamo Edoardo, abito fuori Roma, faccio sport fin da piccolo ed è da 10 anni che gioco a calcio».
Come è nato Sespo?
«Ho sempre amato l’intrattenimento. Facevo l’animatore, poi l’idea di sbarcare sul Web. Ho cominciato a pubblicare video ad agosto 2015. È partito tutto per gioco, e anche il mio nome d’arte è nato per caso. Stavo giocando a Fifa con i miei amici e dovevamo inserire un nickname. Volevamo scrivere il mio cognome abbreviato (Espo), ma al mio amico è scappata una esse all’inizio».
Come realizzi i tuoi video?
«Dietro quello che faccio c’è sempre uno studio. Guardo gli youtuber e se vedo qualcosa che mi piace lo ricreo. Da gennaio ho cominciato a portare sul canale un nuovo tipo di video: il vlog. Questo format fa condividere anche la quotidianità, rendendola divertente. Per esempio, quando io e i miei amici abbiamo fatto il video “Battaglia coi Nerf” in un supermercato non ci siamo limitati a far vedere la lotta, ma abbiamo condiviso anche i momenti più semplici. Alla base di tutto, però, c’è la passione: se una cosa non mi diverte non la faccio».
Quanto conta il gioco di squadra?
«Molto. Il vlog team (io, Valerio Mazzei, Daniele Montani e Alessandro Montesi) permette a tutti di scambiare consigli sulla realizzazione dei video e ottenere un seguito maggiore».
Come riuscite a non cannibalizzarvi a vicenda?
«Ci divertiamo molto. Spesso usciamo e facciamo le vacanze insieme».
Quali sono i tuoi numeri oggi sui social?
«Ora su YouTube ho 750mila iscritti e su Instagram 560mila. Il passaggio più difficile è stato tra 10mila e 100mila fan».
Come sei arrivato a questi traguardi?
«Costanza, impegno e passione. Posto video anche d’estate, quando si guadagna poco. Per fare un video di 10 minuti, lavoro anche 6 ore. Ho studiato da autodidatta l’editing. Mi impegno tantissimo. Nessuno lo immagina, ma è faticosissimo: lavoro, notti insonni, tempo sacrificato ad altre attività».
E i guadagni?
«Molto meno di quanto si possa pensare. Finora abbiamo investito i guadagni per acquistare materiale. Questo è il primo anno in cui guadagno, ma tolta la percentuale di YouTube e le tasse, non resta moltissimo. Più che con le visualizzazioni, si guadagna con le sponsorizzazioni. Ho realizzato delle campagne con McDonald’s e marchi di abbigliamento».
I tuoi progetti per il futuro?
«Mi piacerebbe fare l’attore o il presentatore in tv».
Cosa consigli ai ragazzi che vogliono imitarti?
«Trovate uno stile e fate qualcosa che vi piaccia davvero».
Tratto dall’articolo “La formula per il successo non esiste” pubblicato su Millionaire di ottobre 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it