In Italia sono 250mila i dipendenti “smart” che lavorano da casa anche uno o due giorni a settimana.
Dal 22 al 26 maggio, a Milano è la settimana dello smart working. I dipendenti di aziende, enti pubblici e studi professionali (che aderiscono all’iniziativa promossa dal Comune) possono lavorare fuori dall’ufficio, da remoto. A casa o in qualsiasi altro luogo che permetta di svolgere le proprie attività lavorative.
La legge sul lavoro agile
È il cosiddetto “lavoro agile”, che per molti consente di conciliare tempi di vita e lavoro, migliorando anche le performance aziendali. Per regolamentarlo, il Parlamento ha da poco approvato un disegno di legge che prevede, tra le altre cose, anche il “diritto alla disconessione”. Il lavoratore non dovrà essere sempre connesso “alle strumentazioni tecnologiche di lavoro”. Il datore e il dipendente dovranno definire ogni aspetto con un contratto scritto.
Da Vodafone a Ferrero: tante aziende scelgono lo smart working
In Italia sono già molte le imprese che adottano lo smart working. 250mila i lavoratori “agili”, secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. Alla Vodafone 3.500 dipendenti possono scegliere di lavorare da remoto un giorno alla settimana. Ferrero ha annunciato ad aprile il progetto “smart working” per 100 dipendenti dello stabilimento di Alba. Dopo un progetto pilota su 500 dipendenti, Enel ha deciso di estendere lo smart working a 7000 lavoratori. Barilla ha raddoppiato i giorni a disposizione in modalità smart working (da 4 a 8 al mese), con l’obiettivo di offrire a tutti gli impiegati d’ufficio la possibilità di lavorare da casa entro il 2020.