Incubo parcheggi. Chi vive nelle metropoli sa bene di cosa stiamo parlando. A dare sollievo agli automobilisti all’affannosa ricerca di un posto per far sostare la propria auto, è Giuseppe De Pascale, 28 anni, campano, ideatore di un’App, Crafty Parking (“parcheggio furbo” in italiano) che, sfruttando sensori wireless e geolocalizzazione, guida gli utenti verso i posti liberi in città.
Impegnato oggi nell’ultimare le fasi di sviluppo, volerà, a sue spese, alla prossima fiera di tecnologia a Birmingham alla ricerca di partnership. L’abbiamo intervistato.
Come nasce l’idea?
Dalla comune esperienza di automobilista. Trovare un posto nelle nostre città comporta un inutile dispendio di tempo, energie e denaro, nonché l’aumento dell’inquinamento. Ho messo in relazione il disagio provato e la conoscenza delle nuove tecnologie».
In che cosa consiste?
Si numerano i lotti destinati al parcheggio pubblico e si appongono dei sensori wireless su ciascuno di essi. I sensori trasmettono in tempo reale a un server i dati sull’occupazione dei posti. Al server si collega un’applicazione per smartphone: l’automobilista desideroso di parcheggiare viene geolocalizzato e poi guidato al posto libero più vicino alla sua posizione».
Come l’hai portata avanti?
Ho partecipato all’ultima edizione di Creative Clusters, percorso di economia creativa di Campania innovazione. All’elevator pitch finale mi sono classificato al primo posto, ottenendo come premio la preincubazione al polo tecnologico di Città della Scienza».
Come intendi proseguire?
Sto allestendo delle partnership imprenditoriali con aziende produttrici di sensori e sto contattando comuni potenzialmente interessati al progetto».
Quali sono i punti di forza?
A parte il servizio all’utente finale, il sistema ideato abbatte l’abusivismo, problema che mediamente dimezza i proventi da sosta su strisce blu dei comuni».
Quali sono i consigli che daresti a chi ha un’idea innovativa nel campo delle applicazioni? Cosa deve fare?
L’utente smartphone scarica in maniera compulsiva ma è estremamente risoluto nel bocciare le applicazioni. Facilità d’uso, design e velocità sono le chiavi del successo. Per ottenerle bisogna possedere un know how adeguato o acquistarlo tramite collaborazioni. In generale, per qualsiasi idea, l’approssimazione non paga».
Giancarlo Donadio