Lo scorso febbraio vi avevamo parlato della Perpertual Guardian, una società neozelandese che ha sperimentato una settimana lavorativa di quattro giorni, senza alterare lo stipendio dei dipendenti o aumentare le ore di lavoro giornaliere. Il periodo di prova si è concluso con risultati positivi, in termini di produttività per l’azienda e qualità della vita per i lavoratori. La società ha invitato due ricercatori universitari a seguite il test.
I risultati
All’esperimento hanno partecipato tutti i 240 dipendenti della Perpetual Guardian per due mesi. «Le aree chiave che abbiamo cercato di analizzare, come equilibrio tra lavoro e vita privata, coinvolgimento, impegno organizzativo e stimolo al lavoro, hanno tutte mostrato crescite positive» ha spiegato Andrew Barnes, fondatore della società che si occupa di fondi fiduciari. Il gruppo dirigente non ha percepito nessuna riduzione delle prestazioni lavorative. L’aumento di flessibilità e tempo libero non ha ridotto la produttività.
Helen Delaney della University of Auckland Business School ha rilevato che i dipendenti hanno sviluppato una serie di processi innovativi e hanno preso iniziative per lavorare in modo più produttivo e efficiente. Per esempio, in molti hanno ridotto o eliminato l’uso di Internet per scopi privati durante le ore di lavoro.
Jarrod Haar della Auckland University of Technology si è focalizzato su quattro questioni principali: il modo in cui i dipendenti conciliano lavoro, famiglia e vita privata, la leadership, il funzionamento del team e la sua influenza sul benessere dei membri e sui risultati di lavoro. Il 78% dei lavoratori si è detto soddisfatto del rapporto vita-lavoro, rispetto al 58% precedente (vedi l’infografica).
In alcuni team, dove i leader hanno guidato e supportato meglio i lavoratori, l’esperienza ha avuto più successo che in altri. Barnes sta lavorando con i vertici aziendali e i responsabili delle risorse umane per introdurre la settimana di quattro giorni, “dove appropriato”. Ci sono «aree che necessitano di miglioramenti o ulteriori innovazioni al fine di aumentare la flessibilità e la produttività». Ha anche aggiunto che potrebbero essere molte le conseguenze positive dello smart working sulla vita delle persone, sulla loro salute e sulla società. «Direi a tutti gli imprenditori di essere un po’ creativi e di riflettere sulla possibilità di provare nuove cose».